Comune di Gazzada Schianno e Regione Lombardia trasformano il sogno di “Magari Domani” in realtà
Il progetto è la creazione di una "comunità diffusa" grazie al quale le vecchie corti di via Italia Libera saranno ristrutturate

Spesso il lavoro silenzioso e lontano dai riflettori genera i risultati più sorprendenti. È il caso della cooperativa “Magari Domani Onlus” che, nel 2014, ha iniziato il suo cammino partendo da un piccolo laboratorio per favorire le autonomie di giovani con disabilità cognitiva. Oggi, oltre dieci anni dopo, questa realtà rappresenta un modello virtuoso di inclusione.
Nel tempo, quella che era un’iniziativa piccola e sperimentale è diventata una comunità solida e radicata. I cittadini hanno imparato a conoscere i ragazzi di “Magari Domani” vedendoli impegnati quotidianamente: dalla cura del verde pubblico alla distribuzione di materiali per il Comune, dalla lavorazione del legno a tanti altri servizi che migliorano la qualità della vita della comunità.
La cooperativa è cresciuta, ha avviato diversi servizi diurni (uno SFA e due CSE) e ha creato anche servizi per l’abitare: due “gruppi appartamento” nell’ex albergo Posta Vecchia e un “alloggio palestra” per allenare i ragazzi alla vita autonoma. Il progetto più ambizioso è la creazione di una “comunità diffusa” grazie al quale le vecchie corti di via Italia Libera saranno ristrutturate per garantire ai giovani con disabilità intellettiva un futuro fatto di autonomia, sicurezza e senso di appartenenza.
IL RUOLO CHIAVE DELLE ISTITUZIONI LOCALI
Un progetto così innovativo ha dovuto affrontare complesse questioni amministrative, principalmente quella legata al cambio di residenza con oneri socio-assistenziali che sarebbero ricaduti interamente sul Comune di Gazzada Schianno rendendo il progetto economicamente non sostenibile.
Grazie all’impegno del sindaco, Stefano Frattini è stato aperto un tavolo di confronto con l’sssessore Regionale, Elena Lucchini, che si è dimostrata subito sensibile ed è intervenuta direttamente per risolvere la questione. La responsabile dei Servizi Sociali, Roberta Malaggi, è stata parte integrante di questo processo in stretta collaborazione con il presidente della Cooperativa “Magari Domani”, Cristiano Caravà, e con il direttore, Andrea Avila.
Da questo lavoro è nata la Circolare Regionale nr. 3 del 27 maggio 2025. Tale atto ha definito il quadro normativo, chiarendo che gli oneri restano in carico al Comune di provenienza della persona assistita prima del trasferimento, rendendo sostenibile il progetto della “comunità diffusa”.
Una conquista amministrativa che rappresenta un modello virtuoso di collaborazione istituzionale a beneficio, non solo della nostra comunità, ma di tutte le realtà lombarde che desiderano avviare progetti simili per persone con disabilità, anziani o altri soggetti vulnerabili. Una storia iniziata con un sogno e che oggi, dopo oltre dieci anni di lavoro, vede una comunità che cresce e quel “magari” che sta diventando certezza. Perché se ieri era “magari domani”, oggi possiamo dire: “sicuramente domani”.
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