La scuola dell’infanzia di Maddalena resterà aperta
L'annuncio del sindaco Bellaria dopo il confronto tra amministrazione, Ufficio Scolastico Territoriale e dirigenza dell'istituto sommese cui fa riferimento l'asilo

La scuola dell’infanzia di Maddalena resterà aperta. L’annuncio arriva al termine del confronto tra Dirigenza Scolastica, Ufficio scolastico provinciale e amministrazione comunale di Somma Lombardo: la frazione sommese continuerà ad avere il suo asilo, sulla piazza principale.
Quello di Maddalena era uno dei numerosi casi di scuole in cui era prevista la riduzione di classi, come sta avvenendo in varie località, un fenomeno legato alla riduzione del personale decisa a Roma. Nel caso specifico però il taglio di una classe avrebbe significato la definitiva chiusura della scuola dell’infanzia, l’unica ormai rimasta nella frazione.
«Ringrazio il dottor Carcano e la dottoressa Pellegatta, per la disponibilità dimostrata nel ricercare, pur in una situazione generale di calo demografico e riduzione degli organici, le migliori soluzioni possibili» ha dichiarato il sindaco di Somma Stefano Bellaria, che ha seguito la vicenda nell’arco dell’ultima settimana, quando era emersa la decisione dell’ufficio scolastico territoriale, articolazione locale del Ministero dell’Istruzione.
«Un grazie anche ai genitori, ai rappresentanti di quartiere e a tutti i cittadini che hanno voluto fare sentire la propria voce su questo tema. Sarà importante garantire, nei prossimi anni, una adeguata frequenza al plesso maddalenese per scongiurare rischi futuri. Un passo alla volta. Ora era importante preservare un importante servizio a bimbi e genitori della frazione. Il prossimo obiettivo è lavorare insieme per confermare tutte le classi anche alla scuola dell’infanzia Galli e alla primaria Macchi. Anche su questo punto è in atto una proficua collaborazione tra le diverse istituzioni scolastiche e l’amministrazione comunale sommese».
Nei giorni scorsi c’era stata anche una polemica politica a Somma, con le opposizioni che avevano accusato il sindaco per il rischio chiusura della scuola. Come detto però i casi che emergono in questi giorni sono legati ai tagli di organico previsti dal Ministero dell’Istruzione (oltre 5600 docenti in meno, secondo i sindacati) e sulla conseguente scelta di accorpare le classi.
Il livello comunale non è direttamente coinvolto nelle decisioni, anche se in alcuni casi i sindaci si sono mobilitati a difesa delle diverse scuole a rischio tagli.
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