A Cassinetta finisce un’era: dal 1° agosto vuoti gli uffici dove si progettano i frigoriferi
Nel cuore dell'estate entra a regime la trasformazione alla Beko, la fabbrica varesina viene orientata solo alla produzione. È la fine di una storia che ha coinvolto tanti: "È un confine emotivo"

«È un confine emotivo. Un prima e un dopo», dice chi ci ha lavorato per anni.
Il 1° agosto è una data storica, purtroppo in negativo, per Cassinetta di Biandronno, la fabbrica di elettrodomestici nei dintorni di Varese, nata come Ignis: al 1° agosto chiude la progettazione frigoriferi, nata sessant’anni fa.
È una parte della ristrutturazione voluta da Beko, la nuova proprietà turca del polo produttivo, con un accordo-quadro poi confermato anche dai lavoratori.
Al di là del destino degli altri poli produttivi (nelle Marche e a Siena), per Cassinetta di Biandronno in provincia di Varese sono previste le produzioni da incasso per cottura e refrigerazione, con un investimento totale di 136 milioni di euro. Ma chiude appunto la progettazione, considerata un esubero e un costo per Beko, marchio di proprietà del gruppo Arçelik.
«Chi è già in pensione oggi si guarda indietro con gratitudine e un po’ di malinconia. Chi resta, invece, vive giorni di paura e amarezza» scrive in un lungo post Salvatore De Caprio, che ha lavorato in Whirlpool per trent’anni. «Si spegne la progettazione frigoriferi. Ma non si spegne la dignità di chi l’ha costruita, difesa, fatta crescere. E non si cancella il contributo di un reparto che ha reso grande il nome dell’Italia industriale nel mondo».
L’elettrodomestico che cambiò le case degli italiani
Una storia lunga. Partita come Ignis, nata nel 1943, che avviò la produzione di frigoriferi nel 1950: subito dopo la lavatrice, era l’elettrodomestico che più modificò, nell’arco di due decenni, la vita delle famiglie e delle donne italiane.
Se la lavatrice aveva liberato i corpi delle donne dalla fatica di andare al lavatoio (in cortile o nell’interrato del palazzo per le più fortunate, nei fiumi e nei navigli per le più povere), il frigorifero aveva liberato anche le menti: liberava dall’obbligo della spesa quotidiana, modificava anche i costumi e la stessa cucina, intesa come processo creativo. Una rivoluzione, anche se oggi non ce ne rendiamo conto.

Ignis, il nome di Varese nel mondo
Una trasformazione che Ignis ha attraversato e di cui è stata primaria protagonista negli anni del boom, marchio riconosciuto in Italia e oltre, associato anche al successo della squadra di pallacanestro di Varese, che in quel periodo vinse quattro Coppe dei Campioni (il legame tra basket e fabbrica di elettrodomestici tornò, per più breve periodo, negli anni Duemila, con il marchio Whirlpool).
Anche con Whirlpool una fase di innovazione
Continua ancora Salvatore De Caprio, rievocando gli anni in Whirlpool: «Eravamo forti, e lo sapevamo. Il Direttore ce lo diceva spesso: “siamo la prima progettazione frigoriferi d’Europa” — e a quei tempi, significava essere i primi al mondo. Non era solo orgoglio aziendale, era verità tecnica: Bosch, Electrolux e pochi altri ci facevano compagnia sul podio. Lì sono nate innovazioni che hanno segnato la storia del freddo domestico: i primi No Frost europei, i combinati Sirio e Concorde, i Combi 60, e soprattutto i frigoriferi built-in, talmente ben progettati che marchi prestigiosi come V-Zug e Ikea li hanno acquistati direttamente per metterli sul mercato con il loro brand. Linee produttive da quasi un milione di pezzi all’anno. Tecnologie all’avanguardia: evaporatori sandwich, capillari esterni e in alluminio, e l’introduzione del gas R600a in tempi record. Questa progettazione frigoriferi non era solo una macchina di efficienza: era una squadra».

Una storia che si chiude, una storia che continua
Nella competizione mondiale, Cassinetta di Biandronno ha dovuto confrontarsi con le esigenze del gruppo e la competitività a livello globale, che ha condotto appunto all’accordo che prevede il mantenimento della parte produttiva ma il passo indietro sulla progettazione. Un passo indietro che non cancella il grande ruolo che questa parte di ricerca e sviluppo, all’interno del polo.
Un pezzo di storia che si chiude, un altro pezzo continua.
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