Brebbia al centro di un “giallo“ giudiziario: il testamento milionario e l’inquilina francese accusata di falso
Nell'udienza di martedì sono state ascoltate le parti civili, parenti dell'anziana deceduta, che hanno ricostruito la vicenda sin dall'inizio: sul piatto un patrimonio di oltre 3 milioni. A gennaio il confronto fra le perizie

Un’eredità da oltre 3 milioni di euro, un testamento olografo sospetto e un’accusa di falso: è il caso giudiziario che coinvolge la cittadina di Brebbia, dove la morte di una facoltosa signora ha scatenato una complessa vicenda legale. Protagonista è una donna di origine francese, ex inquilina della defunta, oggi imputata per falso in testamento olografo (articolo 491 del Codice penale).
La donna, che viveva con il marito in un immobile della defunta, era anche in affitto in un altro stabile di proprietà della stessa. Alla morte dell’anziana, i parenti — tre cugini residenti a Brebbia — si sono rivolti a un notaio, scoprendo l’esistenza di un testamento olografo che lasciava l’intero patrimonio proprio all’inquilina.
«Insospettiti, i parenti si sono rivolti a un perito grafologo, che ha dichiarato il testamento falso. Da lì è partita una denuncia-querela alla Procura, che ha sequestrato l’atto testamentario. Il giorno successivo, la donna si è intestata tre immobili della defunta, mossa che ha spinto la Procura a chiedere il sequestro preventivo dei beni», ha spiegato l’avvocato che difende le parti civili, Gianluca Franchi.
Parallelamente al procedimento penale, è stata avviata anche un’azione civile da parte degli eredi legittimi, con l’obiettivo di far dichiarare giuridicamente falso il testamento. In questa sede, anche il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) nominato dal giudice ha confermato che il documento sarebbe apocrifo, anche se al momento non esiste ancora una sentenza definitiva sul piano civile.
Nel frattempo, emerge che la donna e il marito erano anche morosi nei pagamenti degli affitti. Nonostante ciò, l’imputata avrebbe tentato di appropriarsi degli immobili subito dopo la morte della proprietaria.
L’udienza di martedì dinanzi alla giudice monocratica Alessandra Sagone ha aggiunto un ulteriore tassello alla vicenda processualein corso: oggi sono state ascoltate le tre parti civili che hanno ricostruito tutta la storia sin dall’inizio.
Il 27 gennaio è previsto un confronto cruciale tra i periti delle parti: quello della difesa, patrocinata dall’avvocato avvocato Alberto Zanzi, quello delle parti civili e il consulente del pubblico ministero.
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