L’arte entra in carcere: al via un corso di acquerello per i detenuti della Casa Circondariale di Varese

Il percorso è nato su proposta di Gabriele Tadini, acquarellista di livello nazionale, socio dell'Associazione Italiana Acquarellisti e docente storico di Varese Corsi

Il carcere dei Miogni di Varese

Un’aula che si trasforma in bottega d’arte, pennelli e colori come strumenti di riscatto. Nasce con questo spirito il nuovo progetto ideato da Gabriele Tadini e promosso da Varese Corsi, con il supporto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Varese, Enzo Laforgia, all’interno della Casa Circondariale della città.

Si tratta di un corso di acquerello articolato in otto lezioni, rivolto a sei detenuti della struttura, con l’obiettivo di offrire loro un’opportunità educativa e creativa, uno spazio in cui esprimersi e sperimentare la bellezza.

Il percorso è nato su proposta di Gabriele Tadini, acquarellista di livello nazionale, socio dell’Associazione Italiana Acquarellisti e docente storico di Varese Corsi, che ha presentato l’idea con entusiasmo e impegno. A renderne possibile la realizzazione concreta, il contributo del Colorificio Gattoni, azienda varesina a conduzione familiare attiva dal 1962 e punto di riferimento per la vendita di vernici e colori, che ha fornito gratuitamente tutti i materiali necessari.

L’iniziativa è frutto di una proficua collaborazione tra due realtà del territorio: Varese Corsi, che ha messo a disposizione un proprio docente e curato la promozione dell’iniziativa, e la Direttrice della Casa Circondariale di Varese, Carla Santandrea, che ha accolto subito la proposta con sensibilità e apertura.

L’Assessore Laforgia, che ha permesso l’adesione e il supporto al progetto, commenta così: «Già da qualche anno il nostro Assessorato – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Varese Enzo R. Laforgia – collabora con la Casa circondariale di Varese nella convinzione che l’esperienza della detenzione forzata debba offrire la possibilità di una completa riabilitazione per il reinserimento nella vita sociale e civile, come indicato dall’articolo 27 della nostra Costituzione. Momenti come quello attivato da Varese Corsi, al cui gestore va il nostro ringraziamento, hanno un valore che va molto al di là della semplice trasmissione di competenze o del riempimento di un tempo troppo spesso vuoto. Mettono in gioco, infatti, la possibilità di esprimersi liberamente pure in una condizione di costrizione e di attivare una positiva occasione di socialità e cooperazione nel segno della creatività».

A raccontare il valore del corso è anche la testimonianza della Dott.ssa Pirrello, Capo Area Educativa della Casa Circondariale: «Troppo spesso i detenuti nella loro vita non hanno fatto esperienza del BELLO. Troppo spesso non hanno avuto la possibilità di sperimentarsi con forme d’arte se non durante la scuola dell’obbligo. Quando ho proposto ai detenuti della Casa Circondariale di Varese un corso di acquerello, con mio grande stupore e piacere, in moltissimi – e tra i più giovani detenuti presenti – hanno chiesto di poter partecipare, emozionati di poter trasformare uno spazio come il carcere in una bottega d’arte dove potersi nutrire per la prima volta di bello e di arte. Ringrazio Varese Corsi, l’Assessore Laforgia, il pittore Tadini e il Colorificio Gattoni per aver reso possibile questo percorso».

Un progetto semplice, ma ricco di significato, che dimostra come anche in un luogo difficile possa fiorire la bellezza. Un’iniziativa che, attraverso l’arte, apre a nuovi linguaggi e nuove possibilità.
Per informazioni: info@varese-corsi.it

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Pubblicato il 28 Luglio 2025
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