Alpini, alla festa del Campo dei fiori di Varese vincono i sapori e la solidarietà
Ben 87 paioli di polenta svuotati, per migliaia e migliaia di visitatori: ottimi piatti, tanta allegria “e un pensiero sempre a chi ha bisogno”. Ferragosto e la messa in ricordo dei Caduti senza croce

Il fuoco della polenta? «Non l’abbiamo mai spento. E neppure quello della solidarietà». Parola di Antonio Verdelli, capogruppo del Gruppo Alpini Varese, la “macchina” intorno alla quale ha girato la festa della Montagna al Campo dei Fiori, giunta quest’anno alla quarantottesima edizione grazie all’instancabile lavoro dei volontari.
E sabato, il giorno dopo Ferragosto, il lavoro non finisce: c’è da smontare, trasportare, muovere i “pezzi” che hanno permesso di vincere anche la sfida 2025, ovvero portare la gente fuori casa, immersa nel verde e nella natura della montagna, a bersi gomito a gomito un bicchiere di vino, fra quattro chiacchiere, nuove amicizie e un bel piatto di polenta.
«Polenta? Sì, ne avevamo», scherza Verdelli. «Ne abbiamo fatti ben 87 paioli». Le presenze sono state importanti: «di sicuro siamo intorno alle 14 mila persone, tenendo conto delle tavolate da 6-8 persone. Avevamo 130 tavoli, a mezzogiorno e alla sera».
Il fatto che non si sia mai spento il fuoco sotto i paioli della polenta, secondo le Penne nere di Varese, ha un preciso significato che guarda alla solidarietà: da sempre parte del ricavato di questa festa viene impiegato per sostenere le famiglie bisognose. È un aiuto per non lasciare indietro nessuno, nello spirito degli alpini, che alla convivialità uniscono sempre il sostegno economico, e in alcuni casi anche fisico – come nelle calamità – a chi ha bisogno.
Mai, in questi giorni, è mancato il riferimento alla spiritualità, legato non solo alla vicinanza con la montagna ma anche al grande significato che essa trasmette all’uomo. Ogni anno la cerimonia si chiude con la manifestazione sezionale che prevede una Messa in località Tre Croci, «in ricordo dei Caduti senza croce, una Messa voluta da monsignor Tarcisio Pigionatti fin dalla prima edizione nel 1977», spiega Franco Montalto, presidente della Sezione Ana Varese.
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