“Il mio vanto? Non produrre IPA”. Massimo Zacchi e la birra secondo Hoopsbeer
Intervista a Massimo Zacchi, l’anima della beer firm di Induno Olona che propone birre di ispirazione celtica e britannica. "Preferisco esplorare stili meno battuti e mantenere la mia forte identità"

«L’azienda è nata quasi per gioco, con un amico, preparando cocktail e poi sperimentando con la birra fatta in casa». Intervistato a Materia, in occasione della serata Aperialbuio (un aperitivo a cui si partecipa bendati per meglio cogliere le sfumature di cibi e bevande assaggiati ndr), Massimo Zacchi è il fondatore di Hoopsbeer, una piccola beer firm di Induno Olona. Hoopsbeer si distingue per originalità di produzione rispetto ad altri birrifici, infatti non ha in catalogo le IPA – tipologia di birre molto in voga negli ultimi anni – e si ispira in maniera originale alla tradizione celtica e anglosassone.
Zacchi definisce correttamente il suo progetto come una “beer firm”, ossia una realtà senza un impianto di produzione proprio e che si appoggia a strutture terze – in questo caso il birrificio Dulac nel Lecchese – per realizzare le sue ricette, testate in precedenza su un piccolo impianto domestico da 20-30 litri.
Durante la serata Aperialbuio organizzata in via Confalonieri 5, a Castronno, Hoopsbeer ha proposto una delle sue birre più caratteristiche: la Jinky, una smoked ale dal profilo affumicato pensata per accompagnarsi perfettamente a sapori decisi come formaggi stagionati, affettati, carni e altre pietanze affumicate, come lo speck o la scamorza. Il nome della birra è un omaggio a Jimmy “Jinky” Johnstone, storico calciatore del Celtic Glasgow, una delle tante tracce della passione per questo club sportivo (e più in generale per il mondo anglosassone) che attraversa tutta la produzione di Zacchi.
Della Jinky e più in generale di Hoopsbeer si è occupato spesso il nostro blog specializzato “Malto Gradimento”: CLICCANDO QUI trovate tutti gli articoli sulla realtà di Induno Olona.
L’ORIGINALITÀ DI HOOPSBEER
«Preferisco puntare su birre non convenzionali, lontane dai gusti standardizzati della grande distribuzione» – dice Zacchi. Le sue birre sono non filtrate e non pastorizzate, come prevede la normativa sull’artigianale. L’unicità della produzione è data dall’uso creativo di ingredienti legati al mondo britannico e celtico: la Golden Bhoy, golden ale è brassata con aggiunta di erica; la Skipper Scott, brown ale con bacche di sambuco; la capostipite Hoops è una corposa scotch ale; la birra proposta all’Aperialbuio, la Jinky, con malto affumicato.
Con sede a Induno Olona, Hoopsbeer testa le proprie ricette dal 2016 su un impianto pilota gestito da Massimo e Marcello Duranti, cofondatori della beer firm. Dopo un’accurata fase di calibrazione e test si passa alla produzione definitiva negli impianti del birrificio Dulac, sito a Galbiate.
«Tutti fanno IPA, io no. È una birra che va di moda e che non mi appartiene. Preferisco esplorare stili meno battuti mantenendo un’identità mia. Hoopsbeer è unica perchè nasce dall’amore per la birra e per il mondo celtico, in particolare per il Celtic Glasgow». Questo connubio tra birra e cultura celtica si manifesta nelle ricette, nella scelta dei nomi, dei colori e nella grafica delle birre.
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