La storia di Sara, infermiera a Varese, da paziente a professionista: “Pochi giovani comprendono il valore della professione”
Un’esperienza personale in ospedale ha acceso in lei la passione per un ruolo che oggi vuole raccontare e valorizzare, anche attraverso la ricerca. A novembre inizierà un master in in Nursing and Midwifery

Ha scelto di diventare infermiera per restituire quanto ha ricevuto negli anni trascorsi da bambini tra ambulatori e corsie, per combattere la malattia. Quei lunghi periodi trascorsi in ospedale, le hanno fatto scoprire il valore della professione infermieristica. «Gli infermieri sono stati per me un punto di riferimento costante – racconta – competenti, empatici e dediti. Ho capito che volevo fare lo stesso per gli altri».
Così Sara Leonardi, finito il percorso scolastico, ha scelto di tentare il test d’ingresso per infermieristica. Si laurea nel 2023 in Infermieristica nel 2023 e due anni dopo prende la magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche. Più studia, più approfondisce, più Sara si appassiona al valore di una professione che mette al centro la cura degli altri.
A novembre inizierà il dottorato di ricerca in Nursing and Midwifery presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Intanto, però, lavora: è all’ASST Sette Laghi, all’Ospedale di Circolo di Varese, nella Centrale Operativa Territoriale.
Una passione che diventa impegno scientifico
Fin dal primo anno di triennale, Sara si è distinta per dedizione e interesse, ma è stato durante il percorso magistrale che ha scoperto una particolare inclinazione per la ricerca infermieristica: analisi dei dati, riflessione sui processi assistenziali e contributo al miglioramento della pratica clinica: «Durante i due anni del percorso magistrale ho avuto l’opportunità di collaborare con docenti universitari altamente qualificati, che non solo hanno saputo trasmettermi conoscenze preziose, ma mi hanno anche coinvolta attivamente in alcuni progetti di ricerca. Queste esperienze concrete mi hanno permesso di confrontarmi con il rigore metodologico della ricerca scientifica e di maturare ulteriormente la mia passione per questo ambito. Senza ricerca non c’è nuova conoscenza e senza conoscenza non si può far avanzare la professione», afferma.
La sfida della professione infermieristica
Sara non nasconde le difficoltà della professione: carenza di personale, calo di iscrizioni ai corsi di laurea e stipendi poco proporzionati alle responsabilità: «La professione infermieristica, come è ormai evidente, attraversa un periodo di profonda difficoltà. Mancano sempre più infermieri sul territorio regionale e nazionale e, parallelamente, si registra un costante calo nelle domande di accesso ai corsi di Laurea in Infermieristica. L’introduzione del numero aperto a Medicina potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, sottraendo candidati potenzialmente interessati alla formazione infermieristica, che finirebbe così per diventare una seconda o terza scelta per molti studenti».
«Alla base di questo scarso interesse vi è una blanda conoscenza della professione stessa: pochi giovani comprendono davvero il valore, la complessità e la centralità del ruolo dell’infermiere nel sistema sanitario. La storia della professione infermieristica è spesso ignorata o banalizzata: nata come vocazione, come arte del prendersi cura, è stata a lungo praticata da donne o da persone considerate di basso rango sociale. Questo passato ha generato, nel tempo, stereotipi e pregiudizi che ancora oggi condizionano la percezione collettiva della figura dell’infermiere. A ciò si aggiungono motivazioni economiche non trascurabili. Il basso compenso economico, se confrontato con le elevate responsabilità e i sacrifici richiesti dalla professione, contribuisce a renderla poco attrattiva agli occhi delle nuove generazioni». Per invertire questa tendenza, è necessario un impegno collettivo volto a valorizzare la professione infermieristica sotto ogni aspetto: culturale, economico e formativo, affinché sempre più giovani possano riconoscerne la dignità, l’importanza e il potenziale trasformativo all’interno dei sistemi sanitari».
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