Ambrosetti, l’uomo che costruiva ponti: portò in Europa il concetto di consulenza aziendale
Alfredo Ambrosetti, spentosi all'età di 94 anni sabato 6 settembre 2025, è stata una figura emblematica dell'imprenditoria italiana nel settore della consulenza
Alfredo Ambrosetti, spentosi all’età di 94 anni oggi, 6 settembre 2025, è stata una figura emblematica dell’imprenditoria italiana nel settore della consulenza. La sua storia inizia negli anni ’60, quando ancora giovane decide di fondare quella che sarebbe diventata una delle più influenti società di consulenza strategica d’Europa.
A quei tempi, Ambrosetti aveva già intuito che l’Italia del boom economico aveva bisogno di competenze manageriali sofisticate. Non si limitò a copiare modelli americani, che aveva attentamente studiato, ma sviluppò un approccio distintamente europeo alla consulenza, che tenesse conto delle specificità culturali e imprenditoriali del nostro continente.
La sua vera intuizione fu capire l’importanza delle relazioni e del dialogo tra diversi mondi: quello imprenditoriale, politico, accademico. Questo lo portò negli anni ’70 a creare il Forum di Cernobbio, inizialmente un incontro riservato che nel tempo è cresciuto fino a diventare una sorta di “Davos italiana” sul Lago di Como.
In quel contesto, è diventato amico di Kissinger e di Draghi, di Gianni Agnelli, Yasser Arafat, Shimon Peres, Joe Biden, la Regina Rania di Giordania, Kofi Annan. Ha conosciuto i rappresentanti dei principali governi occidentali dal 1975 an 2016, quando ha lasciato il testimone alle nuove generazioni.
Ciò che lo ha distinto è sempre stato l’approccio sistemico: non si limita a risolvere problemi puntuali delle aziende, ma ha ragionato sempre in termini di ecosistemi, di competitività territoriale, di visioni di lungo periodo. Ha sempre creduto che il successo imprenditoriale non possa prescindere dal contesto sociale e istituzionale.
La sua storia è quella di un professionista che ha saputo trasformare il sapere in influenza, creando ponti tra mondi diversi e per queste sue capacità ha continuato a essere un punto di riferimento per il dibattito politico ed economico italiano fino all’ultimo, mantenendo quella curiosità intellettuale e quella capacità di anticipare i trend che lo hanno sempre contraddistinto.
Uno degli esempi più recenti riguarda lo “sblocco” dei vaccini Pfitzer per l’Italia, in pieno periodo Covid: una questione risolta in riva al lago di Varese, come abbiamo raccontato qui.
Ma a testimoniarlo in maniera più evidente e consapevole è l’ultima sua iniziativa, “l’associazione per il progresso del paese” nata ai tempi del Covid per riflettere con le più grandi menti italiane delle sfide e delle opportunità del futuro: quello speciale consesso vanta tra i membri del Comitato direttivo Andrea Rittatore Vonwiller, Cesare Galli, Giorgio Basile, Luigi Nardella, Enrico Cucchiani e coinvolge rettori, studiosi, economisti e statisti sul tema del rilancio, unendo molti prestigiosi nomi della scienza, dell’economia e dell’imprenditoria.
Tra le attività dell’associazione Ambrosetti ha fino a pochi giorni fa condotto e organizzato le “sessioni del lunedì” dell’associazione, incontri online che hanno visto relatori tra i più grandi protagonisti della scienza, della politica e dell’economia della Nazione: da Sergio Garattini a Romano Prodi, da Mario Monti a Elsa Fornero, da Ilaria Capua a Innocenzo Cipolletta.
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