Andrea Malinverno presenta il Varese: “Abbiamo tutti voglia di rifarci, saremo una squadra gagliarda”
Intervista al centrocampista varesino, alla quarta stagione in biancorosso, alla vigilia dell'esordio in campionato: "Sento di dover riprendere qualcosa che ho lasciato per strada lo scorso anno con tanta voglia di rivalsa, così come i miei compagni"
L’estate, almeno quella del calcio, è agli sgoccioli e dopo l’antipasto di Coppa Italia, nel prossimo fine settimana il campionato di Serie D è pronto a partire. Il Varese, reduce dalla sconfitta ai rigori contro la Varesina, esordirà sabato 6 settembre (ore 16) a Lavagna contro l’Imperia.
Chi ha scelto di vestire la maglia biancorossa anche quest’anno è Andrea Malinverno. Varesino di nascita, cresciuto nel quartiere di San Carlo (a pochi passi dal centro sportivo delle Bustecche), ha indossato questi colori dalle giovanili, tornando poi nel 2022 dopo le esperienze nelle giovanili del Milan e del Lecco e in Serie D a Ponte San Pietro.
Andrea, questa è la sua quarta stagione al Varese. Con che spirito inizia?
Parto con tanta voglia, determinazione e anche un po’ di amaro in bocca per come ho trascorso – personalmente e di squadra – la scorsa stagione. Sento di dover riprendere qualcosa che ho lasciato per strada lo scorso anno con tanta voglia di rivalsa. Non vedo l’ora di iniziare il campionato.
Cosa rappresenta per lei questa maglia?
Giocare per questi colori ti porta una carica speciale, rappresenta tantissimo per me. Varese è la città in cui sono nato, cresciuto e coltivato le amicizie migliori. La maglia, ce lo dice la storia, pesa ed esige tante responsabilità, oltre che un comportamento rispettoso anche fuori dal campo.
È uno dei leader di questa squadra, soprattutto nello spogliatoio, e nel precampionato è stato il primo a “tirare il gruppo” negli allenamenti. Sente la responsabilità?
È un ruolo che ho sempre cercato di portare avanti da quando sono arrivato quattro anni fa. Quest’anno sono l’unico ad essere qui da così tanto tempo e mi è stato chiesto di far capire anche ai compagni l’importanza di vestire questa maglia e di giocare in uno stadio come il “Franco Ossola”. La vivo con tanta voglia, con orgoglio e con un po’ di emozione perché è la mia squadra del cuore. Prima delle partite, il sabato pomeriggio, mi piace camminare per le vie del centro per respirare un po’ di varesinità.
Rispetto alle passate versioni del Varese, cosa dovremo aspettarci quest’anno?
Dopo poco più di un mese di conoscenza posso dire che ogni elemento di questa squadra, dai calciatori allo staff, ha lasciato qualcosa per strada e lo vuole riprendere. Ognuno ha voglia di rifarsi e questo senso di rivalsa fa dare il massimo. Sarà una squadra gagliarda, che ha voglia di lottare.
Come è stato l’impatto con mister Andrea Ciceri?
Non lo conoscevo bene, ci avevo giocato contro e l’ho trovato una persona reale, quasi acqua e sapone. In allenamento esige il massimo e chiede di alzare ogni giorno l’asticella. Ci fa pedalare forte, sempre al limite della soglia della fatica. A me è un aspetto che piace tanto perché penso possa permetterci di andare più forte degli altri. Condivido la sua cultura del lavoro.

Cosa vi lascia la gara contro la Varesina?
A mente fredda dico che siamo partiti forte e questo tratto deve essere peculiare per il Varese di quest’anno. Abbiamo avuto occasioni per fare gol, poi siamo calati anche per merito degli avversari. C’è ancora un po’ di rammarico di non aver creato più presupposti per sbloccare la gara. I rigori poi non si possono allenare. L’atteggiamento è sempre stato positivo e questa è la cosa migliore. Mi è piaciuta la voglia di combattere su ogni pallone, che alla fine fa la differenza. Questo è un punto di partenza per sabato.
Sabato inizierete a Lavagna contro l’Imperia. Cosa vi aspettate?
L’Imperia ha avuto qualche problema, sono stati un cantiere aperto per tanto tempo e probabilmente lo sono ancora. L’anno scorso sono stati una squadra ostica da affrontare. Non giocare nel loro stadio può essere un fattore a nostro favore e anche il campo di Lavagna, simile alle Bustecche, potrebbe favorirci. Dobbiamo però pensare che sarà una partita intensa e gagliarda, cercheremo di partire forte con la voglia di aggredire l’avversario. Vogliamo vincere, è un imperativo.
C’è un messaggio che vuole lasciare ai tifosi del Varese?
La coreografia e l’atmosfera con cui ci hanno accolto domenica e Venegono è stato qualcosa di speciale e ha lasciato il segno. Sono convinto che anche i miei compagni che non conoscevano bene Varese hanno avuto un primo impatto positivo. Sarà una stagione con tanta carica, spero con tanti momenti felici. A loro dico che da parte mia e di tutti i componenti del VFC, ci sarà l’impegno a onorare la maglia come richiede questa casacca. Rispetto qualsiasi altra squadra, ma Varese è Varese.
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