Cambia il giudice nel processo in corso a Varese contro i giornalisti di Report

Parti civili: il ministro Giancarlo Giorgetti e l’avvocato Andrea Mascetti. Prossima udienza a gennaio con la giudice Stefania Brusa

sigfrido ranucci

Slitta con l’anno nuovo il processo che vede sul banco degli imputati due giornalisti della nota trasmissione di inchiesta «Report», prodotto di punta di giornalismo investigativo della Rai chiamato a rispondere di due puntate andate in onda nell’autunno del 2020 aventi come oggetto le relazioni fra politica e potere in casa Lega.

Lunedì mattina dinanzi al giudice monocratico Luciano Luccarelli di Varese si sarebbe dovuta tenere un’udienza con testi dell’accusa slittata però a gennaio 2026 per via della sostituzione del giudice: l’istruttoria dibattimentale, salvo diversi intendimenti procedurali fra le parti, proseguirà con la giudice Stefania Brusa cui spetterà decidere sul caso che vede imputati il direttore della trasmissione Sigfrido Ranucci e il giornalista Giorgio Mottola.

Un processo per un reato – diffamazione aggravata, perché “a mezzo stampa“ – che non è certamente fra i più gravi, ma non per questo meno interessante per i riverberi legati ai nomi dei querelanti, fra i quali appunto nientemeno di un ministro, comparso in aula nella precedente udienza.

Sotto la lente le puntate “Vassalli, valvassori e valvassini” relativa ai rapporti fra affari e politica legati agli ambienti della Lega e “Moglie camici e cavalli dei paesi tuoi” sempre dell’autunno del 2020 che ipotizzava che il comune di Varese «retto da un sindaco leghista avrebbe dato in comodato gratuito spazi all’interno dell’ippodromo».

In aula la pm Claudia Mia Contini aveva chiesto l’escussione di nomi di peso della politica varesina, dall’ex capogruppo alla Camera della Lega Marco Reguzzoni (oggi non più parlamentare, passato con Forza Italia),e Giocchino “Nino” Caianiello, potente luogotenente sempre di Forza Italia implicato nel processo “mensa dei poveri”.

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Pubblicato il 29 Settembre 2025
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