Da Free Wheels a Santiago: la visione di Pietro Scidurlo per cammini senza barriere
Pietro Scidurlo racconta come la sua esperienza personale lo ha portato a rendere i cammini accessibili a chiunque, senza barriere fisiche o culturali
“Il cammino non è solo un viaggio fisico, ma un’opportunità che deve essere accessibile a chiunque”. Con queste parole, Pietro Scidurlo ha aperto l’incontro di lunedì 22 marzo a Materia Spazio Libero, raccontando la sua missione di rendere i cammini accessibili a tutti, dalle persone con disabilità a chi ha esigenze particolari come famiglie con bambini o viaggiatori con animali.
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Fondatore dell’associazione Free Wheels, Scidurlo ha condiviso, intervistato dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, la sua esperienza personale, iniziata nel 2012 quando, partendo per il Cammino di Santiago, non esistevano risorse per chi aveva necessità di accessibilità. “Quando sono partito, non c’era nulla che rispondesse alle mie esigenze. Non sapevo dove fermarmi, dove mangiare o dove trovare un supporto adeguato” ha spiegato Scidurlo. L’esperienza, che inizialmente cercava di rispondere a domande esistenziali, ha trasformato la sua vita e lo ha spinto a impegnarsi nella creazione di cammini e itinerari accessibili a tutti.
“Per troppo tempo, quando si parlava di accessibilità, si intendeva solo la disabilità. Ma accessibilità significa molto di più” ha affermato con determinazione. “Significa rendere un’esperienza fruibile anche da chi ha esigenze alimentari particolari, da chi viaggia con bambini o animali, da chi non ha una mobilità perfetta”. Per Scidurlo, l’accessibilità non è solo una questione di barriere architettoniche, ma una vera e propria filosofia che deve permeare ogni cammino, ogni strada, ogni percorso.
L’incontro a Materia ha offerto uno spunto di riflessione importante: l’accessibilità non riguarda solo la rimozione di ostacoli fisici, ma un cambiamento culturale che deve coinvolgere tutti. “Le barriere più difficili da abbattere sono quelle mentali” ha dichiarato. “Abbattere le barriere fisiche è un passo, ma per farlo davvero bisogna cambiare la nostra mentalità, iniziare a pensare che tutti, davvero tutti, devono poter vivere le stesse esperienze.”
Il lavoro di Scidurlo con Free Wheels si è concretizzato nella realizzazione di guide per cammini accessibili e in un’azione di sensibilizzazione che ha coinvolto istituzioni e realtà locali. “Quando parliamo di accessibilità, parliamo di un cambiamento che riguarda tutti i cammini” ha detto, evidenziando come il lavoro non sia solo quello di rendere percorribili i sentieri, ma anche quello di formare una cultura che accolga tutti, indipendentemente dalle difficoltà fisiche.
Durante la serata, Scidurlo ha parlato anche della sua esperienza con Terre di Mezzo, con cui ha realizzato la guida Santiago per tutti. “Abbiamo creato una guida che rispondesse alle esigenze di accessibilità lungo il Cammino di Santiago, ma con l’obiettivo di farla diventare un punto di riferimento internazionale” ha spiegato. “Non si trattava solo di raccogliere informazioni, ma di costruire un percorso che fosse davvero aperto a tutti.”
Un altro tema trattato nella serata è stato l’impegno di Scidurlo nella promozione della Via Francesca del Lucomagno, concepita per essere accessibile a chiunque, grazie anche alla sua orografia più semplice. “Questo cammino è stato pensato per essere accessibile a tutti”, ha detto. “L’accessibilità non riguarda solo le persone con disabilità, ma anche la possibilità di rendere fruibile l’esperienza a chi ha esigenze diverse.”
Il messaggio finale di Pietro Scidurlo è chiaro: “Se vogliamo che i cammini siano per tutti, dobbiamo fare uno sforzo collettivo, un cambiamento culturale che parta da ciascuno di noi.” Concludendo, ha ricordato come ogni cammino, anche il più piccolo, può diventare un’opportunità di crescita per tutti, a patto che si faccia il primo passo verso l’inclusione totale.
Via Francisca del Lucomagno, ecco il podcast che vi racconta tutto quello che c’è da sapere
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