Il teatro come chiave per aprire varchi: Oblò Teatro ospite a Radio Materia
Nata nel 2016, l’associazione guidata da Elisa Carnelli porta avanti progetti di teatro e drammaterapia dentro e fuori dal carcere di Busto Arsizio
Una nuova puntata di Soci All Time, format realizzato in collaborazione con CSV Insubria, ha visto protagonista una nuova associazione: Oblò Teatro. L’associazione è nata nel 2016 da Elisa Carnelli dopo anni di laboratori di teatro e drammaterapia all’interno del carcere di Busto Arsizio.
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Tutto è iniziato con le “cene con delitto”, proposte che hanno reso protagonisti i detenuti in modo creativo e sorprendente. Da allora, la compagnia non si è più fermata, costruendo percorsi artistici che uniscono detenuti, cittadini, volontari e spettatori. «Per una sera – racconta Carnelli – non ci sono più barriere: in platea siedono insieme persone libere e persone detenute, accomunate dallo stesso spettacolo».
Oblò Teatro, con il sostegno di CSV Insubria, ha ampliato negli anni il proprio raggio d’azione: laboratori espressivi, spettacoli aperti al pubblico, esperienze che hanno portato alcuni attori detenuti a calcare palcoscenici fuori dal carcere.
Fondamentale anche la rete “Contaminazioni”, che riunisce attori amatoriali e detenuti in una compagnia “a due anime”, dentro e fuori le mura, creando relazioni e amicizie oltre i pregiudizi. «Il carcere ha senso se durante quel tempo accade qualcosa di significativo», spiega Elisa. «Il teatro offre responsabilità condivisa, gestione delle emozioni e la possibilità di vedersi diversi da come si è sempre stati percepiti».
Il lavoro di Teatro Oblò non si ferma al carcere. L’associazione è attiva anche con progetti di drammaterapia rivolti a disabilità, psichiatria, richiedenti asilo e adolescenti nei centri di formazione professionale. «La parola terapia significa prendersi cura – sottolinea Elisa Carnelli – e il teatro è uno strumento che si adatta a tanti ambiti, capace di trasformare fragilità in risorse».
Oggi, guardando al futuro, Oblò Teatro non smette di sognare: «Abbiamo già realizzato tanti obiettivi che sembravano impossibili. All’inizio portare il pubblico in carcere era un’utopia, ora è realtà. Questo ci insegna che, con costanza e qualità, ciò che sembra irrealizzabile può diventare possibile».
Per seguire e supportare le attività svolte dall’associazione è possibile seguire gli account social Facebook e Instagram
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