La protesta silenziosa per la Palestina davanti al consiglio comunale di Busto

Diversi partiti e associazioni di sinistra avevano presentato un'istanza che chiedeva solidarietà ai palestinesi, condanna dei bombardamenti ma anche azioni concrete. Il consigliere Pedotti solleva la questione in aula

Generico 15 Sep 2025

Una protesta pacifica e silenziosa ha visto protagonisti ieri alcuni rappresentanti della società civile e della politica locale davanti al Palazzo Comunale di Busto Arsizio.

Protesta in occasione del primo consiglio comunale dopo l’estate, durante il quale non è stato inserito all’ordine del giorno il tema sollevato dall’istanza presentata da Adl Varese, Comitato Antifascista di Busto Arsizio, Il Quadrifoglio, PCI di Busto Arsizio, Rifondazione Comunista-Federazione di Varese, Sinistra Italiana e Un’Altra Storia Varese.

Un’istanza che chiedeva una presa di posizione ufficiale della città di Busto Arsizio «un merito al genocidio in corso in Palestina». L’istanza prevedeva anche la piena informazione dei consiglieri comunali e la possibilità di trasformarla in mozione, discussione o delibera.

Ad oggi, spiegano gli organizzatori, non è arrivata alcuna risposta dal governo cittadino. La protesta ha quindi voluto esprimere «sdegno e vicinanza al popolo palestinese», accompagnata solo dalle bandiere della Palestina.

La questione è effettivamente approdata in qualche modo in aula: Paolo Pedotti (Pd) ha chiesto chiarimenti, dicendo che nessun consigliere di opposizione aveva ricevuto l’istanza, che – è stato detto dal tavolo della giunta – era stata fatta decadere proprio perché nessun consigliere l’aveva fatta propria (il centrosinistra, nel frattempo, ha proposto una sua mozione).

L’istanza presentata proponeva la condanna dei bombardamenti indiscriminati su civili e operatori di soccorso e umanitari, l’intervento della giustizia internazionale contro Hamas e governo israeliano, «il sostegno concreto, per quanto è nei poteri e nelle risorse del Comune, al popolo palestinese piegato da guerra, fame ed emergenza sanitaria.E ancora «l’impegno dell’istituzione comunale a interrompere qualsiasi rapporto in essere con lo Stato di Israele (ivi compresi merci e prodotti provenienti e realizzati colà) e a vigilare che sul proprio territorio non circolino materiali, mezzi e strumenti atti ad arrecare danno all’umanità o siano contributo al genocidio in corso».

In apertura di seduta anche il minuto di silenzio per le vittime della violenza politica in Usa: si era trovato un accordo sul minuto di silenzio per il conservatore Charlie Kirk e per i democratici Melissa Hortman, deputata statale del Minnesota, e il marito Mark, uccisi nel giugno scorso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Settembre 2025
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