“In Lombardia 30 pronto soccorso su 45 non hanno i requisiti”
In commissione sanità, la direzione dell'assessorato al Welfare ha comunicato il dato preoccupante: il consigliere dei Dem Astuti chiede di conoscere quali strutture non rispettano i parametri per numero di accessi e bacino di riferimento
Trenta pronto soccorso su 45 non sono a norma: è quanto è emerso nella riunione della commissione sanità regionale. La Direzione dell’assessorato al Welfare ha spiegato il dato, definito preoccupante, con un’informativa.
«La Regione – afferma il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti al termine della riunione – ha dovuto ammettere che nel corso della ricognizione delle strutture ospedaliere è emerso che 30 pronto soccorso non rispondono ai requisiti stabiliti dal Dm 70 del 2025, sia per il numero di accessi che per il bacino di riferimento. Su questo faremo un accesso agli atti per sapere quali sono le 30 strutture non a norma».
La fotografia delle criticità, dunque, non è stata data. A inizio anno, avevamo fatto una ricognizione dell’operatività dei pronto soccorso varesini trovando alcune criticità ( Asst Sette Laghi e Asst Valle Olona). Il dato statistico non è sicuramente l’unico elemento da valutare nella funzionalità ed efficienza della rete dell’emergenza urgenza ma una valutazione seria del lavoro dei singoli presidi potrebbe portare giovamenti.
Per Astuti le mancate risposte sono l’ennesimo segnale delle difficoltà sanitarie: «Un altro segno evidente del caos in cui versa la sanità lombarda che la Regione stessa non controlla più. Basti ricordare che ha affidato ai Nas e non alle Ats il controllo dello stato delle liste d’attesa, controllo peraltro inutile. Già tutti da anni sappiamo che le strutture ospedaliere non gestiscono in modo uniforme le liste d’attesa. Servirebbero iniziative efficaci, ma ad oggi non si è concretizzata alcuna azione, anzi, già sappiamo che il Centro Unico di prenotazione che chiediamo da anni non sarà pronto neanche in questa legislatura».
E sul recupero delle liste d’attesa interviene anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco: «Sessantatré ispezioni da aprile ad oggi, nessuna criticità sanzionabile rilevata. Il protocollo Regione Lombardia-Nas sullo smaltimento delle liste d’attesa si rivela, a distanza di sei mesi dall’entrata in vigore, l’ennesimo flop. Uno specchietto per le allodole utile solamente a ingannare i cittadini su di un problema, quello delle infinite liste d’attesa della sanità pubblica, che Regione Lombardia non è in grado di risolvere. Confermato lo squilibrio della disponibilità fra prestazioni del Servizio Sanitario Regionale e quelle offerte in libera professione. Una situazione che richiede un immediato richiamo al rispetto delle regole, nei confronti delle strutture responsabili».
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