La ex scuola Salvemini diventa un progetto di rigenerazione urbana e formazione avanzata
A partire dal 20 ottobre l'ex istituto tornerà a popolarsi di 180 studenti e 80 docenti tra professionisti, tecnici e progettisti

Al via il progetto che darà nuova vita alla ex scuola Salvemini di via Brunico, nato dalla collaborazione del Comune di Varese e ITS Red Academy e in partenariato con Fondazione Enaip Lombardia: un’idea innovativa che mette al centro i giovani e che permetterà loro di ricevere un’alta formazione tecnica post-diploma, oltre che la preziosa riqualificazione del patrimonio pubblico. I rappresentanti degli enti coinvolti si sono riuniti nella mattinata di oggi, sabato 4 settembre, presso Palazzo Estense per presentare ufficialmente il progetto.
“Per il nostro Territorio avere un percorso formativo post diploma rappresenta un elemento significativo – ha affermato il Sindaco di Varese Davide Galimberti – Significa recuperare un edificio scolastico che era stato chiuso e che riscopre una funzione di formazione tesa a incrementare e supportare il nostro sistema produttivo. La ex scuola Salvemini sarà oggetto di riqualificazione per un totale di 3milioni di euro, un intervento a favore sia dei futuri studenti che dei cittadini che abitano il quartiere. Un lavoro progressivo, che vedrà l’edificio da subito utilizzato per la formazione. E saranno gli stessi ragazzi a contribuire, formandosi direttamente sul campo. L’hub che aprirà le sue porte in città sarà un’eccellenza per Varese, che punta su modelli innovativi di formazione interconnessi con il mondo del lavoro e dell’impresa”.
Il progetto, infatti, è stato concepito come un vero e proprio cantiere formativo, un laboratorio didattico reale in cui gli studenti potranno apprendere sul campo, seguendo e contribuendo attivamente alla trasformazione dell’edificio e alla riqualificazione dell’immobile, seguendo da vicino tutte le fasi attraverso un’esperienza di apprendimento pratica e immersiva.
A partire dal 20 ottobre l’ex istituto tornerà a popolarsi di 180 studenti e 80 docenti tra professionisti, tecnici e progettisti, affiancati da specialisti delle aziende partner di ITS Red.
“Questo progetto rappresenta una grande innovazione – ha spiegato Cristiano Perale, presidente ITS Red Academy – Una crescita maggiore per creare una vera sinergia con il tessuto imprenditoriale del varesotto, in modo da fornire a queste nuove figure professionali, parliamo di ragazzi diplomati a cui noi diamo la possibilità di diventare tecnici fortemente qualificati, un titolo internazionale più adatto al settore industriale italiano. Un sistema formativo flessibile, moderno e dinamico, che risponde concretamente alle esigenze del territorio e delle imprese, formando figure professionali altamente specializzate e pronte ad inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro”.
7mila mq tra aule e laboratori e 5mila mq di parco, che verranno inizialmente utilizzate per un terzo, con una progettazione a fasi: si partirà con aule e laboratori per attività didattiche e spazi dedicati per passare successivamente alla cantierizzazione e ai rilievi tecnici. Verrà anche definito un modello organizzativo che permetta il riuso di spazi pubblici comunali, come un project work biennale che, in futuro, riguarderà il recupero di edifici del comune di Varese tenendo presente il contesto e la destinazione d’uso.
“E’ un progetto che aiuterà tanti giovani e sarà un mezzo in più per rendere la città ancora più attrattiva – racconta il consigliere comunale Matteo Capriolo – Un’idea che lega formazione e mondo del lavoro e che aiuterà a creare nuove opportunità per le nuove generazioni varesine”.
“Conosco bene l’Istituto Salvemini, ne ho fatto parte dal 1992 fino al 2014, quando poi sono diventata dirigente del complesso di Varese 1 che, comunque, lo coinvolgeva e quindi sono 33 anni che conosco la scuola – ha raccontato la consigliera comunale Luisa Oprandi – Ai tempi ho dovuto chiedere la chiusura della scuola media Salvemini perché ci sarebbero state solo due classi in uscita e averne così poche non avrebbe avuto senso dal punto di vista educativo e relazionale degli studenti, ma sono contenta che lo stabile torni ad essere un luogo di istruzione e comunità, perché dove c’è scuola c’è vita”.
L’edificio verrà, dunque, trasformato in un Hub di formazione d’eccellenza: nella prima fase verrà utilizzato circa un terzo della struttura, con otto aule e laboratori tecnici alle prime attività di rilievo e progettazione. Seguirà una cantierizzazione graduale degli spazi, con un approccio che accompagnerà gli studenti in un percorso didattico fondato sull’esperienza diretta e la partecipazione attiva alla rigenerazione di un patrimonio pubblico.
“Il percorso che è stato scelto è interessante dal punto di vista metodologico – ha poi affermato l’Assessora ai servizi educativi Rossella Dimaggio – Ci vuole tempo, ma si sono create sinergie territoriali così forti da renderlo un progetto importantissimo che ridà vita a un edificio bellissimo e permetterà di intercettare i giovani, le nostre terre rare, che a volte perdono di vista il loro orizzonte. Potranno definire i loro interessi assecondando i loro talenti, attraverso percorsi altamente formativi, ma anche importanti dal punto di vista dell’aggregazione sociale”.
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