Un naso rosso tra le macerie: Claun Pimpa racconta la meraviglia come resistenza alla guerra
Da vent’anni Marco Rodari, in arte Claun Pimpa, porta sorrisi nei luoghi di conflitto. Domenica 12 sarà a Varese per aprire la Giornata della Meraviglia, dedicata ai bimbi che vivono la guerra e alla forza del sorriso come segno di pace.
Sarà Marco Rodari, in arte Claun Pimpa, ad aprire con il suo saluto la Giornata della Meraviglia – per i Bimbi della Guerra, domenica 12 ottobre alle 10 in Piazza Monte Grappa a Varese. Da vent’anni Rodari porta il suo naso rosso nei luoghi più difficili del mondo — Siria, Iraq, Gaza, Ucraina — per restituire ai bambini un frammento di meraviglia anche tra le macerie.
«La guerra toglie il respiro ai bambini»
«Ogni anno è importante riflettere — racconta Pimpa — perché bisogna avere memoria di tutti i bambini che vivono le guerre. La Giornata della Meraviglia nasce per questo. Quest’anno, vista la grande attenzione sul tema, raggiungerà più persone, ma per noi non cambia nulla: siamo in ballo da vent’anni per ricordare che le vittime sono sempre i bambini. In ogni guerra, in ogni conflitto, in ogni atto terroristico, le prime vittime sono loro».
Il suo impegno nasce proprio da questa consapevolezza. «Con i bambini cerchiamo di far comprendere da una parte che la guerra è orribile, e dall’altra che esiste una speranza: quella di tornare a provare meraviglia. Quando un bambino riesce di nuovo a meravigliarsi, torna anche a essere creativo, a immaginare un mondo diverso da quello che lo circonda, anche se intorno vede solo macerie».
Rodari non ha dubbi: «La cosa più importante oggi è che cessi il fuoco. È la prima richiesta, perché i bambini possano tornare a dormire, a respirare, a vivere. È banale dirlo, ma è la verità: i bambini non vivono più. Gaza ci sbatte in faccia l’orrore, ma non è solo lì. In tanti altri luoghi del mondo i bambini non respirano più. Il cessate il fuoco deve valere per tutti».
La meraviglia come resistenza
Nel suo racconto, la meraviglia diventa un atto di resistenza: «Durante l’operazione militare del 2014 a Gaza — ricorda — nei primi due giorni fu distrutto quasi tutto. Camminavo tra chilometri di macerie, senza più speranza. Poi alcuni bambini mi chiesero un gioco. In quel momento ho capito che, nonostante tutto, loro volevano ancora meravigliarsi. E quella richiesta mi ha restituito senso. Mi ha ricordato che finché ci sono i bambini, c’è vita».
E conclude con semplicità: «I bambini hanno la gioia nel DNA. Riescono a convivere con l’orrore proprio grazie alla meraviglia. E io continuo a stupirmi di come, nonostante tutto, riescano ancora a sorridere».
L’appuntamento con la giornata della Meraviglia è in piazza Monte Grappa Domenica 12 ottobre. I particolari del ricco programma della giornata sono qui
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