A Villa Recalcati il ricordo di Ezio Motterle: una targa per chi ha raccontato il territorio
Commozione e gratitudine nella sede della Provincia per la cerimonia in memoria del giornalista a un anno dalla scomparsa
A un anno dalla scomparsa, la Provincia di Varese ha voluto rendere omaggio alla figura di Ezio Motterle, storico giornalista e per anni punto di riferimento della redazione varesina de Il Giorno, con una cerimonia che si è tenuta venerdì 14 novembre 2025 nella sede istituzionale di Villa Recalcati, «definita dallo stesso Motterle “il parlamento della provincia”».
Una targa per un testimone del territorio
Nel corso del pomeriggio, è stata scoperta e consegnata alla famiglia una targa commemorativa dedicata al giornalista, «che ha saputo raccontare il territorio», come recita l’incisione voluta dalla Provincia. A riceverla, Marilena Speroni, vedova di Motterle.
Numerosi i giornalisti intervenuti, da Gianni Spartà a Claudio Del Frate, Alessandro Casarin, Marilena Speroni, Antonio Franzi, Vincenzo Coronetti, Mauro Cerri, Gabriele Moroni, Enrico Camanzi, Matteo Inzaghi, Daniele Marantelli, Dino Azzalin, Alessandro Franzi, Robertino Ghiringhelli, Nino Caianiello, Nincoletta Romano e tanti altri protagonisti delle pagine di cronaca provinciale.
Magrini: “Un giornalismo serio, che oggi manca”
A prendere la parola per primo è stato il presidente della Provincia Marco Magrini, che ha ricordato Motterle come «esempio di un giornalismo serio, professionale, radicato nel territorio e attento alla verità». Magrini ha sottolineato quanto il giornalista rappresentasse un punto di riferimento per la cronaca varesina e ha elogiato il suo stile sobrio e rigoroso, mai superficiale. «In un’epoca segnata da approssimazione e superficialità, Ezio resta un modello da seguire», ha dichiarato.

Casarin: “Una lacuna colmata, ha creato tutto da solo”
Commosso e intenso l’intervento di Alessandro Casarin, che ha ricordato con emozione il percorso di Motterle e la nascita della redazione de Il Giorno a Varese, fondata da Motterle prima nella propria abitazione e poi nei pressi del tribunale, costruita pagina dopo pagina, collaboratore dopo collaboratore. «Non ha mai perso un giorno di lavoro in quarant’anni. Lavorava dalle sei alle ventiquattro. Ha costruito da solo un’alternativa all’informazione dominante», ha detto con la voce rotta dall’emozione.
Abate: “Umano, leale e sincero. Un onore averlo conosciuto”
Ad arricchire la cerimonia anche il ricordo dell’ex Procuratore della Repubblica di Varese, Agostino Abate, che ha voluto tratteggiare non tanto il giornalista, quanto l’uomo Ezio Motterle. In un lungo intervento, Abate ha condiviso aneddoti personali sul rapporto di stima e amicizia nato negli anni tra le mura del tribunale e alimentato dalla quotidianità professionale: «Era diventata un’abitudine vederlo varcare la piazzetta e sedersi nel mio ufficio. Si parlava di calcio, politica, cronaca, famiglia. Raramente di fatti giudiziari». Abate ha raccontato della passione con cui Motterle gli descriveva l’Île d’Oléron, al punto da convincerlo a trascorrere lì una vacanza con la famiglia. «Era una persona gentile, buona e seria. Mi manca, e mi mancherà molto».
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