Kastritis: “Entusiasta del rinnovo, ma ora penso solo a vincere con Udine”
Il coach parla del prolungamento di contratto: «La città e la società mi fanno sentire in famiglia: sono entusiasta». E sul prossimo match spiega: «Non mi interessa giocare più o meno bene, voglio solo vincere davanti al nostro pubblico»
L’incontro del venerdì con coach Ioannis Kastritis a margine dell’allenamento (assente Alviti per febbre, dovrebbe recuperare) non è, per forza di cose, uguale ai precedenti. Sul piatto c’è prima di tutto il prolungamento firmato dal tecnico greco che resterà in biancorosso per i prossimi due campionati e mezzo, fino a giugno 2028. Ed è da lì che inizia il confronto con l’allenatore in vista, poi, della partita di domenica 23 (ore 16,30) contro Udine.
«Preferirei che l’attenzione restasse sul campo, ma non posso negare che questo rinnovo mi rende davvero molto felice. Questa città e questa squadra mi fanno sentire in famiglia e, quando è arrivato il momento di decidere, non ho avuto dubbi. Sono entusiasta e desidero ringraziare la dirigenza e la proprietà per la fiducia. Siamo nel mezzo di una stagione molto impegnativa: dobbiamo tutti essere concentrati al 100% nel lavoro quotidiano e pronti a dare il massimo in ogni partita, a cominciare da quella di domenica».
All’orizzonte c’è quindi una squadra – la Old Wild West dell’ex Vertemati – da prendere con le pinze. «Abbiamo trascorso una buona settimana e l’umore è migliorato con la vittoria nel derby, però ci attende una partita molto difficile. La posizione di Udine in classifica (ultima con 2 punti ndr) non rappresenta il valore reale della squadra e credo che avrebbero meritato una o due vittorie in più. Dobbiamo renderci conto che non sarà semplice e, anzi, potrebbe essere più impegnativa dell’ultima giocata con Cantù: dovremo farci trovare pronti».
La squadra friulana è la migliore in Serie A per rimbalzi totali e Kastritis sottolinea questo dato: «Si tratta del primo, fondamentale, aspetto della partita; non l’unico ma certamente tra i più rilevanti. Ne abbiamo parlato spesso perché la lotta a rimbalzo ci ha penalizzato in diverse occasioni, anche se ultimamente abbiamo anche fatto buone partite sotto questo aspetto. Non dovremo sottovalutare i dettagli, perché sarà fondamentale essere concentrati al massimo livello per non subire troppo in questa battaglia».
L’altra statistica sulla quale era suonato un allarme nelle scorse partite (e che invece con Cantù è stata gestita bene) è quella delle palle perse, talvolta per troppa frenesia: «Fa parte del processo; più ci conosciamo e più capiamo cosa fare in attacco e in difesa, meno ci saranno palle perse, rimbalzi concessi o possessi sprecati. Detto questo, a due giorni dal match con Udine, per me la cosa più importante non è giocare più o meno bene ma è vincere l’incontro: ci servono i due punti, in casa, davanti ai nostri tifosi. Poi ci sarà la pausa e lì proveremo a migliorare il gioco. Comunque siamo in crescita e non c’è motivo per cui non dovremmo presentarci meglio dell’ultima volta. E la stabilità del roster ci sta aiutando».
Infine un pensiero alla convocazione in azzurro di Librizzi accompagnata dal ruolo di “riserva a casa” di Assui. «Mi congratulo con loro: significa molto per il loro impegno quotidiano. È un riconoscimento anche per tutta la squadra e per i compagni, perché giochiamo e cresciamo insieme. Ed è significativo per il club e l’organizzazione, visto che entrambi arrivano dal percorso di crescita della Pallacanestro Varese. Siamo molto felici e auguriamo a entrambi buona fortuna, così come alla nazionale».
LUCI A MASNAGO – Giovedì è andata in onda la settima puntata del nostro programma di approfondimento sulla Pallacanestro Varese. Si è parlato del derby con Cantù, del rinnovo di Kastritis, del match con Udine, ma il “pezzo forte” è stata l’intervista a Chicca Macchi, ospite speciale. Potete riascoltare la puntata nel box sottostante o su tutte le principali piattaforme di ascolto di podcast. Se invece non avete ancora ascoltato il podcast del dopopartita “Dal Parquet”, lo trovate CLICCANDO QUI.
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