Librizzi: “Iroegbu ha dato un’impronta. Il derby? Vinta una partita speciale”

Parla il capitano della Openjobmetis: «La squadra viene prima degli obiettivi personali. Gli stranieri hanno capito l'importanza di Varese-Cantù. Ike è forte, proverò a "rubargli" qualche segreto»

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Un avvio di stagione in doppia cifra (11,4 punti di media), con percentuali clamorose dall’arco (47,5%) e con la chicca della vittoria nel ritrovato derby con Cantù in cui un suo gioco da quattro punti (tripla con fallo di Bortolani e tiro libero aggiuntivo messo a segno) ha dato il via al break più importante della partita. L’impatto di Matteo Librizzi, nel difficile inizio di campionato della Openjobmetis, è una delle note liete per la squadra di Kastritis che ha nel capitano una delle proprie certezze.

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Libro, 23 anni, ringrazia per i complimenti ma ha come primo pensiero la squadra. «Se devo essere sincero non ho un obiettivo personale per la stagione, prima di tutto mi interessa che la squadra vada bene. Come tutti sappiamo, la Pallacanestro Varese viene da stagioni difficili in cui abbiamo lottato per la salvezza: per questo guardo prima alle necessità del gruppo, pronto a dare il mio contributo sperando di puntare più in alto. Detto questo, sono soddisfatto del mio periodo e credo che le cifre derivino dal lavoro che abbiamo fatto in estate soprattutto sugli aspetti del gioco in cui ero più carente».

Il derby intanto ha chiuso una striscia di sei sconfitte consecutive. «Ci voleva e domenica è stato molto emozionante: non avevo mai giocato un derby a livello senior ma da varesino so bene quanto sia diversa questa partita. Per tutta la scorsa settimana in città si continuava a parlare di derby e man mano che incontravo le persone tutti mi chiedevano qualcosa su Varese-Cantù. In questo clima abbiamo coinvolto anche gli stranieri per cui, ovviamente, questa gara è meno pressante. Però sia noi italiani sia la società ha spiegato loro il significato del derby: dirigenti, staff, anche il lavoro dei social media manager è servito per calarli nel clima e quando siamo scesi in campo li ho visti tutti molto determinati».

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L’arrivo di Iroegbu ha cambiato volto alla squadra e dato un partner tosto anche in allenamento nel settore dei portatori di palla. «Ike ha portato alcune cose che ci mancavano e ha dato una impronta importante alla squadra fin dalla prima partita» spiega Librizzi che poi lo descrive così: «In attacco è esplosivo, senza dubbio, ma ha anche ottime letture di gioco e sa passare la palla mettendo in ritmo i compagni; non è un tiratore puro ma sa fare canestro anche da fuori quando serve. Insomma, sta giocando una grande pallacanestro e da parte mia proverò a “rubargli” qualche movimento, qualche segreto giocandogli spesso contro durante la settimana».

Curiosamente poi, da quando Librizzi è stabilmente in prima squadra, ha sempre giocato agli ordini di allenatori stranieri. «Mi sono comunque sempre trovato bene perché il gioco praticato da Varese si adatta alle mie caratteristiche tecniche. E poi ho comunque sempre legato con i vice italiani: da Paolo Galbiati ai due anni di Marco Legovich fino all’attuale assistente Matteo Jemoli». Ma quando gli si chiede di indicare un coach in particolare, il capitano cita l’uomo che per primo lo ha lanciato: «Johann Roijakkers dimostrò fin dal suo arrivo di avere fiducia in me, mi mise in campo e mi diede molto spazio. Gli sarò sempre grato e ogni tanto ci sentiamo ancora».

Con i gradi di capitano ottenuti dopo la cessione di Nico Mannion a novembre dello scorso anno, Librizzi è diventato il primo varesino a vestire questi panni dai tempi di Andrea Meneghin. «Il Menego è stato anche mio allenatore ai tempi della under 16 e quando ci incontriamo in giro per Varese chiacchieriamo di come stanno andando le cose, mi fa sempre piacere. Detto questo talvolta rifletto sul fatto di avere un ruolo in una società che ha una storia così lunga e sono estremamente orgoglioso di poterne fare parte anche se in misura infinitamente più piccola rispetto ai campioni che mi hanno preceduto. Certe volte non me ne capacito ancora, ma è per questo che cerco sempre di dare il massimo. E, a proposito di storia, devo al più presto acquistare la moneta celebrativa degli ottant’anni: non posso farmela scappare».

LUCI A MASNAGO – Il grande basket su VareseNews torna giovedì alle 14 con una nuova puntata di “Luci a Masnago”, la trasmissione di Radio Materia che va in onda in diretta giovedì alle ore 14 e che poi è disponibile in versione podcast. L’ospite di giovedì 20 novembre sarà una delle più grandi campionesse della storia del basket italiano, Laura “Chicca” Macchi, oggi apprezzata spalla tecnica durante le trasmissioni di Sky. Trovate tutte le puntate precedenti su Spreaker CLICCANDO QUI.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Novembre 2025
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