Bodio boccia il progetto di comunità terapeutica legato ad Alberto Genovese: vince la protesta dei residenti
Il progetto prevedeva la trasformazione di una villa con vista Monte Rosa in una comunità per il recupero dalle dipendenze con una decina di camere e 25 operatori
Un immobile situato alla Rogorella, frazione di Bodio Lomnago, con vista sul Monte Rosa, è stato al centro di un progetto per la realizzazione di un centro di recupero dalle dipendenze che ha suscitato un forte dibattito pubblico e una netta opposizione da parte dei residenti. Il progetto, riconducibile a una società collegata al trust di Alberto Genovese, è stato infine bloccato dal voto unanime del consiglio comunale.
Secondo quanto ricostruito la società aveva presentato al Comune di Bodio Lomnago una richiesta formale per un permesso di costruire in deroga, legato a un accordo preliminare di acquisto di una grande villa dal valore di circa 1,9 milioni di euro. L’obiettivo era la riconversione dell’immobile, attualmente a destinazione residenziale, in una struttura socio-assistenziale di interesse pubblico: una comunità terapeutica per il recupero dalle dipendenze. Il progetto prevedeva una struttura di dimensioni contenute, con una decina di camere, un numero limitato di ospiti e l’impiego di 20-25 operatori.
L’ufficio tecnico comunale aveva chiarito che l’intervento necessitava del passaggio in consiglio comunale. La discussione è arrivata in aula il 27 novembre e ha richiamato una folta presenza di cittadini, in particolare residenti della Rogorella, preoccupati per l’impatto del progetto su una zona considerata di pregio ambientale e residenziale.
Durante il consiglio sono emerse posizioni fortemente critiche, sia da parte della minoranza sia di diversi cittadini intervenuti. Tra le principali obiezioni, la messa in discussione del reale interesse pubblico dell’intervento, i possibili effetti sulla viabilità e sulla qualità della vita della frazione, oltre al timore che la struttura potesse trasformare radicalmente l’identità dell’area. Le linee guida sanitarie, secondo cui i percorsi di recupero dovrebbero svolgersi lontano dal contesto abituale delle persone assistite, sono state richiamate come ulteriore elemento di criticità.
Dopo una sospensione della seduta per consentire il confronto con il pubblico, il consiglio comunale ha votato all’unanimità contro la concessione della deroga urbanistica, bloccando di fatto il progetto e la vendita dell’immobile. La decisione ha recepito la posizione espressa dalla popolazione presente in aula.
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