È pronto il primo sgrigliatore per evitare inondazioni del Sorgiorile a Gallarate
Sono due gli impianti che servono a proteggere i tomboni con cui il torrente sottopassa due strade principali. Rech: "Già iniziati i lavori sul secondo"
I lavori erano ben visibile su via del Lavoro a Gallarate, quartiere Cascinetta. E ora è pressoché pronto il primo dei due sgrigliatori previsti sul torrente Sorgiorile, nel tratto urbano che attraverso il rione Nord della città.
I due impianti sono collocati appena a monte dei due punti più critici del torrente: i “tomboni” con cui il Sorgiorile sottopassa in un “tunnel” prima via del Lavoro e poi, quasi a ridosso del centro, via Pegoraro. I due tomboni sono protetti da griglie che fermano rami, detriti e rifiuti che vengono portati dalle piene del torrentello, che con le forti piogge si fa minaccioso.
Nei momenti delle piene le due griglie vengono vigilate dalla Protezione Civile che le tiene pulite intervenendo “a mano”. Ora lo stesso lavoro dovrebbero farlo i due impianti. «Per via del Lavoro manca solo la recinzione intorno e soprattutto l’allacciamento alla rete elettrica Enel» dice l’assessore Sandro Rech, che segue i lavori. «Ma in caso di piene la Protezione Civile potrà già attivarlo usando il generatore elettrico a loro in uso».

«Sono già iniziati i lavori sul secondo sgrigliatore, in via G.J. Rossi», più a valle verso il centro. Questo servirà a proteggere il tombone che passa sotto via Pegoraro, pochi metri più in là.
I lavori, curati dal Comune, sono finanziati da Pnrr per 800mila euro. Nella prima fase, in estate, ha comportato sistemazione del letto e creazione di una vasca di laminazione nel quartiere Cajello.
Maltrattato e pronto all’ira: storia del Sorgiorile, “l’altro” torrente di Gallarate
Le alluvioni del Sorgiorile
Nei secoli le maggiori alluvioni causate dall’Arno – che colpivano il centro di Gallarate – sono state accompagnate anche dalle esondazioni del Sorgiorile, che prima della metà dell’Ottocentro con le sue acque invadeva in origine la zona semipaludosa dove sarebbe sorta piazza Risorgimento.
La situazione divenne più problematica per le case con l’urbanizzazione del Novecento, la creazione del quartiere Cascinetta e la modifica del corso originario del Sorgiorile, fatto confluire nel torrente Arno. È in questo punto che più spesso le acque si riversano in strada, come accaduto nel 1951.

L’ultima grande esondazione è stata quella del 2014, con danni a diversi privati e alle aziende ospitate all’interno dell’ex complesso tessile Cesare Macchi.
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