“Me-Mi. La nostra storia”. A Villa Recalcati la lezione d’amore di Michele Lapetina
Alla presenza delle istituzioni del territorio, l’autore ha dialogato con la giornalista Alessandra Soriano presentando il libro dedicato alla sua storia d’amore con la moglie Melina: un invito a riscoprire rispetto, cura e gentilezza
Quella di Michele Lapetina, autore di “Me-Mi. La nostra storia”, è stata una bella e utile lezione di educazione sentimentale. Nella sala Ambrosoli di Villa Recalcati a Varese, davanti a un pubblico attento, il prefetto Salvatore Rosario Pasquariello ha aperto la serata con parole intense: «Un libro forte, perché non parla di violenza, sopraffazione, paura, ma di rispetto, cura, presenza che sostiene».
Una storia d’amore autentico, «antitesi perfetta di ogni forma di violenza», capace di ricordarci chi siamo e cosa possiamo essere, fragili ma ricchi di emozioni. (nella foto in alto da sinistra: Marco Magrini, Salvatore Rosario Pasquariello, Michele Lapetina e Alessandra Soriano)
Pasquariello ha ringraziato Lapetina per aver condiviso qualcosa di profondamente intimo e Alessandra Soriano, che ha guidato il dialogo insieme alla consigliera di parità Anna Danesi. Il presidente della Provincia, Marco Magrini, ha sottolineato la necessità di collocare questa testimonianza nel presente, in un tempo in cui la cronaca riporta quotidianamente femminicidi e relazioni malate. Raccontare l’amore è quindi un gesto culturale e politico importante: «Affrontare il tema nelle scuole, parlarne, educare» è per Magrini indispensabile, così come dare valore alle storie positive, capaci di contrastare la cultura della violenza.
IL GELSO POSTINO
Soriano ha poi introdotto l’autore, ricordandone il percorso umano e poetico. Lapetina, classe 1944, ha raccontato la nascita del libro, la promessa fatta alla moglie Melina (diminutivo di Carmela molto usato in Basilicata): «Io ti ricorderò e ti racconterò». Così ha riavvolto il loro film a ritroso, dagli anni dell’adolescenza ai cinquant’anni di vita condivisa. Una scrittura non semplice, ha spiegato, perché ogni poesia riportava alla luce emozioni profonde. Fra i testi più cari, “Il gelso postino”, il ricordo dei biglietti nascosti sotto un masso ai piedi di un gelsomino, primi messaggeri di un amore giovane e incerto. E proprio in quel punto destino ha voluto che nascesse un ufficio postale.

UN ESEMPIO DI ACCOGLIENZA
La serata si è arricchita delle riflessioni di Anna Danesi, che ha letto nel libro non solo una storia privata ma anche un esempio di accoglienza, resilienza e condivisione. Una storia intensa segnata dal trasferimento al nord in una nuova comunità fino fino alla nascita dei figli. Un percorso che testimonia come l’amore possa evolvere e maturare senza perdere vitalità.
Momento particolarmente emozionante è stata la lettura, affidata ad Alessandra Soriano, della poesia “Ti cerco in una stella”, un testo commovente che ha restituito in modo fedele la forza di un legame che continua oltre l’assenza.
IL VALORE DI UNA COMUNITÀ
Nel dibattito, l’assessora ai Servizi educativi del Comune di Varese Rossella Di Maggio ha ricordato come il libro restituisca ciò che ogni giorno manca nelle storie di violenza: normalità, rispetto, gentilezza.
A sua volta, la consigliera regionale Romana Dell’Erba ha invitato a portare questa testimonianza nelle scuole, come esempio positivo di amore e responsabilità nelle relazioni.
Michele Lapetina, grato per l’ascolto, ha concluso spiegando il messaggio che desidera lasciare. «Una vita ordinaria può diventare testimonianza, se fondata su tre pilastri, amore, bene verso gli altri, fede, valori capaci di generare comunità, cura e speranza». Un’eredità che Melina continua a donare attraverso le sue parole.
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