Vita dura per piromani e incendi grazie al nuovo protocollo
Il documento di collaborazione per la lotta agli incendi boschivi, firmato a Villa Recalcati, rende ancor più efficiente il coordinamento delle forze e dei vari enti impegnati su tutto il territorio provinciale
Per piromani e incendi, per fortuna, la vita da oggi sarà meno facile. Il protocollo di collaborazione sugli incendi boschivi, firmato a Villa Recalcati, rende ancor più efficiente il coordinamento delle forze e dei vari enti impegnati in questa lotta su tutto il territorio provinciale.
Gli ultimi dati, forniti da Vittorio Chiesa, comandante della polizia provinciale, sono comunque confortanti: nel 2010 sono bruciati «solo» 5, 3 ettari di bosco. Niente, se pensiamo invece che nel 1980 in un giorno andarono in fumo 1.000 ettari di bosco e morì pure un vigile del fuoco. Vuol dire che di strada nella prevenzione in fatto di incendi ne è stata fatta molta.
Il protocollo di collaborazione è un passo ulteriore in direzione della sicurezza in caso di roghi, considerato che è stato sottoscritto da tutte le forze in campo, prime fra tutte la Prefettura e la Provincia di Varese (assessorato alla Protezione civile), l’Arma dei carabinieri, la guardia di Finanza, la Polizia di Stato, il consorzio del Parco del campo dei Fiori, il 118 e la Croce Rossa, il corpo Forestale, la comunità montana Valli del Verbano e del Piambello, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino e il corpo Forestale dello Stato.
La Provincia di Varese mette in campo 9 squadre antincendio per un totale di 120 uomini, due Canadair e un elicottero per tutelare 73 comuni su un totale di 141. «le situazioni di criticità – spiega Vittorio Chiesa, comandante della polizia provinciale – riguardano soprattutto il nord della provincia, soprattutto per la grane quantità di terreni boschivi. Quelli più a rischio sono i versanti sud delle montagne, dove la neve si sciogle prima».
Alla firma del protocollo sono intervenuti anche Marco Magrini, presidente della Comunità montana Valli del Luinese, e Maria Sole De Medio, presidente della comunità montana del Piambello. Entrambi hanno ribadito che per "naturale"competenza da sempre sono in prima linea con i loro volontari nella prevenzione antincendi.
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