II ricordo di Luciano Zaro e i lunghi giorni dell’inverno ’44

Domenica mattina ad Arnate tanto gelo, un velo di neve e un gruppo di persone. In piazza per ricordare il ventenne ucciso dai fascisti e il sacrificio dei partigiani nei due inverni in montagna

Faceva freddo, in poco più di venti si sono presentati ad Arnate per ricordare la figura di Luciano Zaro, il giovane antifascista trucidato sulla soglia di casa 66 anni fa dai militi della Brigata Nera. Un ritrovo semplice e carico di emozioni come sempre, come ogni anno, alle porte dell’inverno, la stagione che più di tutte ricorda il sacrificio dei patrioti antifascisti, di tutte le fedi politiche e ispirazione. "Si rischia di perdere- ha detto Michele Mascella, presidente della sezione gallaratese dell’Associazione Partigiani d’Italia – il ricordo di persone che hanno combattuto per la libertà di tutti. Persone che hanno passato due inverni in montagna, sopportando il gelo, la fatica e il pericolo". Mascella ha stigmatizzato anche il revisionismo storico e l’autoritarismo nelle sue diverse forme, con riferimento anche alla attualità e alle proteste di tanta parte della società civile (dai lavoratori agli studenti).
Tra le persone presenti alla commemorazione c’erano anche i pochi anziani partigiani e patrioti antifascisti ancora con noi, ultimi testimoni di una stagione che tra pochi anni sarà consegnata solo alle pagine dei libri o ai racconti indiretti. Per questo l’ANPI ha rilanciato la battaglia per la memoria, con il tentativo di coinvolgere in particolare i più giovani, che hanno risposto positivamente anche in termini d’iscrizione all’associazione.

Ragazzi di vent’anni, come ventenne era Luciano Zaro, pariota arnatese, che faceva parte del movimento clandestino attivo a Gallarate (soprattutto in ambito operaio). Molti antifascisti – socialisti, comunisti, cattolici – aiutavano i renitenti alla leva della repubblica fascista a salire in montagna, procuravano documenti falsi e armi, provenienti dai numerosi stabilimenti della zona. La sera del 24 novembre a casa Zaro, ad Arnate, si presentarono i militi della Brigata Nera, comandati dal Maresciallo Crosta: misero a soqquadro la casa alla ricerca di armi – che non c’erano -, poi intimarono a Luciano di seguirli. Mentre prendeva un cappotto il giovane fu però freddato a colpi di pistola dal Maresciallo Crosta, sotto gli occhi della madre.
Al giovane patriota arnatese fu poi dedicata la 181° Brigata SAP "Luciano Zaro", attiva nella zona del gallaratese fino all’insurrezione del 25 aprile 1945. Cinque mesi dopo la morte di Zaro, cui è dedicata anche la piazza centrale del rione gallaratese.

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Pubblicato il 28 Novembre 2010
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