La maggioranza non trova la quadra sulle rotonde

Stralciato dal Piano urbano del traffico approvato in consiglio comunale il punto controverso che prospettava rotatorie lungo il viale della Gloria. La Lega era contraria

Il consiglio comunale non è venuto a capo delle differenti vedute nel centrodestra sull’opportunità di alterare il viale della Gloria (viali Cadorna, Duca d’Aosta, Diaz) con delle rotatorie nell’ambito del nuovo Piano Urbano del Traffico (PUT) che dovrà rimpiazzare quello risalente ormai al 1998. A fronte della contrarietà la Lega si è deciso di non decidere, stralciando con apposito emendamento il punto dalla delibera in votazione e approvando così in modo definitivo un PUT monco di una parte significativa, che a questo punto sarà lasciata ad approfondimenti successivi nel tentativo di trovare una soluzione condivisa e di inserire il tutto, più organicamente, nel Piano di Governo del Territorio (PGT) di cui si attende l’approvazione entro un anno. Inutile dire che le dietrologie si sprecano fra gli stessi consiglieri più o meno ben informati sulle dinamiche del dialogo Lega-Pdl, che avviene ovunque tranne che in aula.
La discussione, francamente pleonastica, ha tolto spazio anche alla variazione di bilancio in programma, liquidata velocemene a mezzanotte e mezza, e che in sostanza mette a disposizione pronta cassa due milioni e 300mila euro per interventi urgenti sulle strade (un altro dei numerosi settori affidati alla "patrimoniale" in quota Lega Agesp Servizi) e anticipa all’anno in corso l’intervento sul "nodo" viabilistico di via Piombina a Sacconago. Con Farioli che, rispondendo alle perplessità dell’opposizione sui tagli a venire, citava il taglio dei debiti del Comune e gli interventi di risanamento avviati in quel di Borsano, dove oltre alla piscina spunta anche un «Monte Stella». Insomma, mari e monti all’ombra delle ciminiere di Accam.

Ad esporre in aula il Piano Urbano del Traffico erano stati l’assessore Luciano Lista, con una breve introduzione "di inquadramento", e più nel dettaglio con apposite diapositive l’ing. Miglietti della società Tau che ha in appalto la redazione dello strumento. Sono stati condotti studi, evidenziate criticità, concentrandosi in particolare sui noti problemi del centro in termini di parcheggi e di intasamenti, su arterie critiche come via Magenta, e il viale della Gloria, che per il momento resta com’è; dell’area fra Sacconago e Magnago interessata dalla zona industriale, e quindi da movimenti di mezzi pesanti; della necessità di creare una rete ciclabile, aspirazione mai messa in pratica, se non a spezzoni e con esiti talora negativi.
Rotonde su viale della Gloria? "Anche no" la risposta della Lega, benchè la presentazione di Tau citasse una maggiore sicurezza delle rotonde rispetto agli incroci semaforizzati. Tesi cui dal Carroccio non credono affatto, con Ruffinelli pronta a confutarla sostenendo che le rotonde aumenterebbero la velocità, e che c’è «un’inversione» sui dati dell’incidentalità nei pressi delle rotatorie. Insomma, tutto sbagliato, tutto da rifare: «facilitare lo scorrimento va bene ma non si devono penalizzare gli utenti deboli», i pedoni. Inoltre le rotatorie avrebbero un impatto «non tanto e solo estetico quanto storico ed ecologico, perchè bisognerebbe abbattere vari alberi». La Lega ha precisato di essere poco convinta anche della rotonda proposta per lo sbocco di via Formazza (presunto capolinea futuro dei bus) su corso Italia, ai piedi dei Cinque Ponti, e di voler vedere sistemata la rotatoria verso dairago in fondo a viale Boccaccio, a Borsano, dove nelle ore di punta si formano code. Le controproposte vanno a toccare alcuni aspetti di sicurezza: aumentare gli spazi vietati al parcheggio vicino alle intersezioni ortogonali, o ancora tenere accesi i semafori la notte.

Dall’opposizione, mugugni uniti su un punto: il PUT ha poco da dire. In più vi si parla di alcune iniziative già votate tramite mozioni anni fa e mai applicate, è stato fatto notare da Corrado (Rifondazione) e Porfidio (La Voce della Città), proponenti regolarmente delusi – «peggio che a Napoli, votiamo e non realizziamo» dirà Porfidio. Per il PD Mariani contestava che in dodici anni si è arrivati a votare un piano «in cui mancano cose semplici. Il sottopasso di via del Chisso, ad esempio, che avevamo proposto per collegare la zona industriale, dov’è? Mobilità sostenibile? Ma se non avete pensato nemmeno a collegare le due stazioni…» (che poi sono tre, tecnicamente, adesso, con quella "di Castellanza" ndr). Inoltre, rincarava, si trascurano le periferie e gli altri "centri", Sacconago e Borsano. Sempre per il PD Grandi esprimeva comprensione per la contrarietà leghista alle rotonde sul viale della Gloria («che ragione c’è di mettervi mano?») ma rilevava un’assenza di progettualità nel PUT.

Che stralciare il punto conteso sul viale volesse dire non decidere lo diceva un consigliere non di minoranza bensì di maggioranza, Checco Lattuada, ligio al voto ma che ricordava come le rotonde, in Francia le abbiano piazzate perfino sugli Champs Elysées di Parigi. Sempre dalla maggioranza, Angelucci (PdL) contestava alle minoranze di aver indicato singoli problemi piuttosto che il quadro generale; quanto alle contestazioni sulla partecipazione e sulle appena 32 osservazioni pervenute, venute da Marta Tosi (gruppo misto), rispondeva secco il presidente Speroni che «il PUT è sul sito del Comune da sei mesi, o i cittadini sono ignoranti di informatica, e non lo credo, o non si interessano a inviare le osservazioni, nè possiamo obbligarli a diventare esperti della materia con appositi corsi». Tesi brutale, ma probabilmente vera. Pur precisando che a suo parere le rotonde riducono la velocità, e non la aumentano come secondo altri del suo partito, Speroni ha difeso l’emendamento-stralcio in nome di «una valutazione del problema dei pedoni», ventilando l’ipotesi di semafori a chiamata.
Alla fine, con diciotto voti favorevoli (maggioranza, Cislaghi e Porfidio) e sette contrari (Pd, Tosi, Corrado), sia l’emendamento che la delibera sul PUT così "ridotta" sono stati approvati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Giugno 2010
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