Busto Arsizio, Maggioni (Pd): “Il fondo per gli sconti sulla Tari? Foglia di fico che nasconde l’immobilismo”
Secondo i Dem “l’invenzione di un Fondo destinato a sconti TARI per utenze non domestiche che dovrebbe essere finanziato dal Governo è fantasiosa"

Con una nota il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Busto Arsizio, Maurizio Maggioni, spiega la posizione del suo gruppo in merito alla questione aumenti Tari, discussa ieri sera (mercoledì) nel parlamentino bustocco. Qui l’articolo sul consiglio comunale di mercoledì
Il consiglio comunale di Busto Arsizio vota gli aumenti della Tari e litiga sulle case agli ucraini
Di seguito la nota integrale
l tanto decantato Fondo per praticare sconti sulla Tari a favore delle utenze non domestiche, è la classica foglia di fico per nascondere la sostanziale immobilità dell’Amministrazione ed è stato inventato all’ultimo momento da una maggioranza che ha scoperto solo ieri sera che il sistema bustocco di raccolta dei rifiuti urbani e di misurazione non è stato rinnovato.
Le tariffe TARI in alcuni casi salgono perché sono commisurate alla necessità di coprire i costi del servizio che storicamente si collocano attorno ai 15 milioni di euro l’anno.
Che occorra agire per modificare la struttura del servizio e del computo dei rifiuti è problema conosciuto da anni : artigiani e commercianti potrebbero ricorrere per certe tipologie di rifiuto al mercato libero, famiglie e singoli cittadini potrebbero vedersi assegnata una tariffa commisurata alla propria produzione e non ad una stima potenziale.Non è compito facile, ma è strada obbligata.
Se oggi Busto Arsizio deve constatare che questa strada non è stata nemmeno imboccata è effetto di una guida politica che non crede nell’innovazione e non la pratica anche quando assicura di volerlo fare.L’invenzione di un Fondo destinato a sconti TARI per utenze non domestiche che dovrebbe essere finanziato dal Governo è fantasiosa, perché il Governo sta indirizzandosi a sostenere i costi delle bollette energetiche soprattutto in direzione dei privati, imprenditori e famiglie, e gratuita, perché eventuali ed auspicabili fondi destinati ai Comuni prenderanno forma e dettagli che solo allora verranno definiti ma che prevedibilmente riguarderanno gli oneri energetici non il servizio di raccolta rifiuti.
I costi del servizio rifiuti sono strutturali, storici e a dimensione comunale e solo l’Amministrazione è protagonista obbligata di ricerca innovativa. Le dichiarate promesse secondo le quali si faranno studi e valutazioni per applicare i metodi e le possibilità da anni offerte dal legislatore, tanto più sono ripetute
( solo nel nuovo mandato amministrativo tre volte dal mese di novembre scorso) tanto più dimostrano inefficienza.
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