Mazzitelli dopo i delitti di Cantello e Cadorago: “Contro il femminicidio una battaglia culturale ferma al senato”
L'intervento della neoconsigliera comunale PD Giulia Mazzitelli in apertura di consiglio si richiama alla stretta attualità, dopo i due delitti di Cantello e Cadorago

Pubblichiamo l’intervento della neoconsigliera comunale PD Giulia Mazzitelli in apertura del consiglio comunale di Varese del 26 luglio 2022, che si richiama alla stretta attualità, dopo i due delitti di Cantello e Cadorago
Intervengo a seguito degli ennesimi fatti di cronaca avvenuti tra ieri e oggi nel nostro territorio. In provincia di Como è stata uccisa una ragazza varesina di 33 anni dal proprio compagno e a Cantello una donna è in fin di vita, per mano dell’ex compagno che l’ha aggredita dopo aver assassinato l’attuale fidanzato della donna.
Questi fatti provocano inevitabilmente in noi dolore e rabbia perchè per l’ennesima volta ci si scontra con un fenomeno ormai sociale che mette i brividi.
Il femminicidio è l’atto finale di una mentalità violenta, l’atto finale di una incapacità di percepire la donna nella maniera corretta e dell’incapacità di accettare la perdita di un controllo che nemmeno dovrebbe esistere.
E’ stato pubblicato dal ministero dell’interno il report sugli omicidi volontari il quale registra dall’inizio dell’anno 59 donne uccise in ambito familiare e affettivo di cui 36 per mano del partner o ex partner.
Dati sconcertanti, che sono destinati, purtroppo, a crescere.
In Senato era pronto, grazie alla commissione d’inchiesta contro il femminicidio, il disegno di legge che stabilisce che quando non c’è consenso, il sesso è sempre violenza. Attualmente questo ddl è fermo in commissione giustizia al Senato per ovvie ragioni, ed è auspicabile che esso venga approvato il prima possibile affinché la sicurezza delle donne sia tutelata.
E’ fondamentale sottolineare anche che la formazione degli operatori che si occupano delle denunce per violenze di genere e domestiche è indispensabile affinché queste ultime non vengano più sottovalutate e affinché si possa prevenire e intervenire il prima possibile. Bisogna proseguire e insistere con determinazione dal punto di vista legislativo ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale.
E’ una battaglia culturale che va combattuta a partire dai più piccoli, educando al rispetto e all’equità tra uomini e donne.
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