Aiuti Covid: frodano lo Stato per due milioni, indagini della Finanza di Como
Sono le 13 indebite percezioni di finanziamenti che hanno portato alla denuncia di 16 soggetti. Sequestri per un milione e mezzo
Dopo l’operazione della Finanza di Varese che proprio ieri ha portato a conoscenza di un giro d’affari che tentava di truffare lo Stato gonfiando le fatture del 2019 per beneficiare degli aiuti al sostegno dell’economia dovuti alla pandemia, oggi la Finanza di Como presenta il conto per altre analoghe truffe.
Infatti le Fiamme Gialle lariane nei mesi scorsi hanno condotto diverse attività rivolte alla tutela della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di frodi agli incentivi nazionali introdotti per l’emergenza sanitaria, al fine di limitare, esclusivamente a chi ha diritto, l’utilizzo delle risorse destinate dallo Stato a sostegno del tessuto economico del territorio.
In particolare, i finanzieri comaschi hanno eseguito numerosi interventi ispettivi che hanno permesso di scoprire 13 indebite percezioni di finanziamenti che hanno portato alla denuncia, all’Autorità Giudiziaria competente, di 16 soggetti per reati di frode, fatta salva la presunzione di innocenza dei soggetti denunciati penalmente. A fronte di circa 5 milioni di euro di contributi controllati, è stata rilevata l’indebita percezione di quasi 2.000.000 di euro, di cui oltre 1.000.000 di euro di finanziamenti assistiti da garanzia con la conseguente denuncia dei responsabili per violazioni di natura penale.
Inoltre, sono state avanzate proposte di sequestro, al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie, per un ammontare di circa 1.500.000 euro. L’attività delle Fiamme Gialle è rivolta, in particolare, al contrasto delle condotte illecite individuate rispetto agli obiettivi di politica economica e sociale prefissati dal Governo che costituiscono una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero, ma anche all’eventuale blocco delle erogazioni richieste ma non spettanti erogate dallo Stato o dagli Enti locali a discapito delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi.
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