Indipendenti di Centro: “per una politica che recuperi il suo senso”

È il gruppo formatosi nell'ultimo anno intorno all'ex sindaco Gian Pietro Rossi. "Ci dichiaramo come forza politica anche se la parola è impopolare". E alla Lega: "Calate il ponte levatoio, serve aria nuova"

Il riposizionamento delle forze politiche in vista del pur lontano voto amministrativo del 2011 prosegue con buona lena in quel di Busto Arsizio. La situazione politica in teoria consegnata alla più incrollabile "democrazia bloccata" non sembra spaventare nuovi soggetti dal farsi avanti. Emergono così i "grillini", con Busto a 5 Stelle, il "cantiere" di Manifattura Cittadina in cerca di identità e programma; e torna alla carica con i suoi Indipendenti di Centro anche quel Gian Pietro Rossi (foto sotto), già ultimo sindaco della Prima Repubblica, cui (amare) esperienze ed età, oltre al ruolo onorifico di sindaco emerito della città, concedono un ruolo da commentatore ascoltato di volta in volta con attenzione – o con fastidio – nelle stanze di Palazzo Gilardoni.

Oggi, martedì 1° dicembre, Rossi ha presentato la sua iniziativa politica. Tutt’altro che uno one-man project, secondo l’ideatore, che chiama «i miei ragazzi… perchè hanno vent’anni meno di me» i protagonisti di quella che vuole essere una stagione di rinnovamento, quasi tutte «persone nuove alla politica, ma preparate e capaci». Alla faccia del pregiudizio che grava verso chi si dice di centro, «che non è sfruttare una posizione di comodo, ma al contrario, come nel simbolo della mano tesa, essere pronti ad aiutare concretamente tutti, in un quadro in cui anche certe contrapposizioni destra-sinistra non hanno più molto senso. Guardate Fini: parla da uomo di destra in questo momento?»
Sabato prossimo 5 dicembre, alle ore 11 a Villa Tovaglieri, il gruppo presenterà il proprio programma, frutto di un anno di riflessione comune sullo stato della città e sulle sue necessità. «Io non parlerò di programma, ma del senso della politica» premette Rossi. «È questo che manca al giorno d’oggi, la parola stessa "politica" fa paura. Abbiamo visto che a sinistra si sono nascosti, impauriti di sfoderarla: noi no».
Sono questi temi su cui Rossi annuncia che insisterà anche sabato prossimo. E aggiunge un monito alla Lega: «Calate il ponte levatoio, serve aria nuova. E attenti, perchè smobilitare la macchina comunale come si sta facendo (vicenda patrimoniale-Agesp Servizi ndr) Sè un rischio enorme, ricostruirla non è detto che sia possibile e si mortificano le professionalità, dal dirigente all’impiegato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2009
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