Lettori scatenati sulle strisce pedonali
Una serie di lettere e anche la presa di posizione di un "addetto ai lavori" rilanciano un vecchio dibattito sui colori utilizzati dai comuni
Lettori scatenati sulla strisce pedonali. Molte lettere e una presa di posizione di un addetto ai lavori. Tutto è nato da quest’articolo, che segnalava come a Gazzada le strisce pedonali fossero diventate di un bel verde acceso, molto visibile ma anche perfettamente compatibile con il colore del nuovo sindaco donna, della Lega.
Una scelta che ha suscitato tra i lettori molte reazioni: non necessariamente ideologiche, ma dettate anche dall’opportunità e dalla sicurezza stradale. «Non me la prendo con la Lega ma volevo solo far notare che la musica è sempre la stessa, mi piacerebbe sapere cosa potrebbe succedere se qualcuno fosse investito sulle strisce verdi e farebbe ricorso perchè non a norma con il codice della strada….chi pagherebbe?» si domanda per esempio Emilio de Nunzio.
«A me le strisce pedonali ‘verdi’ piacciono molto – commenta invece Antonio di Biase – Poco importa poi che il significato politico a Gazzada risulti evidente »
C’è chi invece lo sfondo lo preferirebbe di un altro colore, per motivi di sicurezza, e lo argomenta concretamente: «Lo sfondo colorato certamente offre una visibilità maggiore anche in lontananza, visibilità che dovrebbe essere segnalata anche con i dovuti cartelli. Mi sembra tuttavia che, una colorazione così abbondante possa creare in condizioni di pioggia una situazione di maggiore rischio, in quanto si potrebbe verificare probabilmente uno scivolamento superiore aumentando la pericolosità per pedoni, automobilisti e motociclisti – puntualizza Massimo – Vorrei esprimere poi, una mia sensazione particolare a riguardo del colore utilizzato per lo sfondo, il verde. Se, pensiamo all’attraversamento delle strisce pedonali come un momento di pericolosità a cui apprestare la massima attenzione, dobbiamo per forza considerare il colore rosso come quello che mette allerta maggiormente l’automobilista».
Mentre Carlo, altrettanto concretamente, sottolinea la pericolosità delle strisce colorate per i ciclisti e motociclisti. «Anche una macchina che è in frenata perde l’ultimo metro a causa dello sfondo colorato attorno alle strisce bianche. Ultimo metro di frenata che può anche significare investire o no un pedone. È cosi incredibile che gli amministratori siano cosi irresponsabili all’utilizzo di queste strisce cosi pericolose?».
A risolvere la questione sembra però l’ultima lettera arrivata in redazione, inviata da un ispettore di polizia locale, che molto formalmente ci scrive: «A seguito dell’ articolo apparso sul vostro sito riguardante i passaggi pedonali colorati, vi invio due documenti dai quali si evince che la realizzazione dei passaggi pedonali colorati non rispetta la normativa vigente, inoltre la realizzazione degli stessi è molto più costosa dei passaggi pedonali realizzati nei modi previsti dal regolamento di C.d.S. , e quindi si crea anche un danno erariale alla casse comunali. Cordiali saluti. Agente I. di P.L. Odoni G. ».
All’email sono allegati due documenti che chiuderebbero, apparentemente, la questione: una richiesta di spiegazioni alle istituzioni sull’uso dei regolamenti e il conseguente parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (arrivata a giugno al comune di Forlì) riguardo l’opportunità di “colorare le strisce”.
La lettera proveniente dal ministero sembra risolutiva, dopo le opportune premesse riguardanti il singolo caso, poichè conclude così : «Questo ufficio esprime parere negativo alla realizzazione di detta segnaletica poiché nessuna segnalazione circa la migliorata efficienza o un qualsiasi beneficio in termini di sicurezza è mai pervenuta a questo ufficio dalle Amministrazioni autorizzate alla sperimentazione di detta segnaletica».
Una lettera che evidentemente non è arrivata oltre il Po: visto che le stsice “colorate”, siano esse rosse azzurre o verdi, fioriscono sempre di più nelle nostre strade.
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