Tassa di soggiorno a Porto Ceresio, sì o no? Le opinioni divergenti del Comune e dell’associazione dei B&B
Per Alfredo Dal Ferro, presidente dell'Associazione BB Varese, la tassa di soggiorno è inutile perché porta poche risorse, ma l'assessore Andrea Tonali spiega che per un piccolo comune può essere importante per sostenere la promozione turistica

Un aiuto vero al turismo o solo fumo negli occhi dei concittadini?
Se lo chiede Alfredo Dal Ferro, presidente dell’Associazione BB Varese, che riunisce diversi bed and breakfast della provincia, dopo aver partecipato sabato scorso alla riunione convocata dall’Amministrazione comunale di Porto Ceresio per gli operatori delle strutture ricettive. Al centro dell’incontro l’istituzione della tassa di soggiorno per i turisti che pernottano nel borgo sul lago, che dovrebbe partire dal 1° gennaio 2024.
“Prima della tassa regolarizzare gli abusivi”
«Alla riunione di Porto Ceresio erano state invitate sia le associazioni di categoria che tutte le strutture ricettive del territorio – spiega Dal Ferro – Sono circa 49 le strutture presenti sui portali di prenotazione, ma ero presente solo io come presidente di BBVarese e in rappresentanza di Federalberghi Varese ed una anziana signora che aiuta la figlia a gestire una casa vacanza locale. Insomma sei assessori e due operatori. Come BBvarese – Associazione B&B dei 7 laghi ho però fatto i compiti a casa fin dal momento in cui ho letto che l’assessore affermava la presenza di 45 strutture nel Comune di cui però, forse a sua insaputa, solo 25 sono iscritte nel portale regionale nel 2023 e ancora meno nel 2022. Una discrepanza tra regolari e sconosciuti preoccupante, ma molto simile a quanto succede in altri comuni».
«Ho provato a verificare quanti soldi sarebbero stati raccolti con questa tassa, facendo pagare 1 euro al giorno ai turisti e basando i calcoli sui numeri ufficiali ed è risultato che nel 2022 a Porto Ceresio sono arrivati 2.579 turisti, complessivamente con 7.601 presenze, all’incirca una permanenza media di 3 pernottamenti. Quindi se il regolamento verrà approvato come preannunciato dall’assessore – 1 euro al giorno – il totale potrà essere di ben 7.601 euro. Calcolando che nel 2023 le strutture regolari sono aumentate di 5 unità, forse arriveremo a 10.000 euro. Questo dimostra una volta di più che il problema vero è l’abusivismo, che però talvolta è incolpevole a causa della mancanza di informazioni per chi vuole iniziare a fare questo lavoro».
«Nel comune di Porto Ceresio le strutture attive a settembre 2023 erano intorno a 50 e per questo invitiamo il Comune a posporre l’introduzione della tassa e di cominciare ad occuparsi di chi esercita già, pur senza permessi – conclude il presidente di BB Varese – Regolarizzarli porterebbe almeno a raddoppiare gli importi raccolti, ma alla fine a cosa servono 20.000 euro? A fare due panchine in più? Quello che serve davvero al turismo è un Ente almeno provinciale, finanziato oltre che da una parte dell’imposta di soggiorno, da enti pubblici, enti privati e associazioni di categoria, che coordini gli sforzi finanziari ed organizzativi dei comuni che con l’indotto del turismo sopravvivono. Nel turismo attuale i singoli comuni non hanno più forza sufficiente per creare eventi che abbiano un richiamo transregionale, nazionale o internazionale, ma purtroppo continuano a sprecare soldi, ognuno per piccoli eventi che richiamano solo escursionisti. Impariamo da chi ha già avviato sistemi simili a questo, la connotazione sportiva del turismo a cui è già stata avviata la nostra provincia non può far altro che spingere in questa bellissima direzione».
“La tassa sostiene gli investimenti per il turismo”
Secondo l’assessore al turismo di Porto Ceresio Andrea Tonali, i due temi – promozione a livello sovracomunale e tassa di soggiorno – non sono in antitesi ma viaggiano su due binari diversi: «Noi siamo assolutamente a favore di uno sforzo comune per promuovere il turismo sul territorio. E’ chiaro che non può essere un piccolo comune come Porto Ceresio a tirare la volata, ma realtà più articolate, come la camera di commercio, la Provincia, la Comunità montana. Noi siamo aperti a qualunque collaborazione in questo senso».
Diverso il discorso della tassa di soggiorno: «La decisione di introdurre la tassa di soggiorno a partire dal 2024 nasce per la necessità di sostenere la promozione turistica con risorse diverse da quelle del bilancio comunale – spiega Tonali – Siamo un comune di 3.000 abitanti, le risorse economiche sono limitate e giustamente i cittadini con beneficiano direttamente della crescita del turismo chiedono che siano garantiti i servizi per tutti, dunque avere delle risorse aggiuntive ci permette di avere dei soldi in più da spendere per la promozione turistica, come chiedono gli operatori che puntano ad una crescita delle presenze turistiche. Posso comprendere il fastidio di chi si trova a dover avere un piccolo adempimento burocratico in più ma così possiamo spendere di più per l’attrattività, e anche se fossero solo 20mila euro sono indubbiamente utili».
Infine, per quanto riguarda la questione di chi non è regolarmente registrato, l’assessore ammette che è necessario mettere un po’ d’ordine e si sta procedendo in questa direzione: «Fino al 2017 non abbiamo dati sempre aggiornati e sicuramente ci sono diversi operatori che non risultano regolarizzati. L’istituzione della tassa di soggiorno sarà l’occasione per ulteriori verifiche e per invitare tutti a regolarizzarsi. Abbiamo anche alcuni player che non sono italiani e forse non è mai stata fatta una comunicazione chiara nei loro confronti. Per questo, quando saremo pronti con l’introduzione della tassa di soggiorno faremo comunicazioni specifiche anche in francese, inglese e tedesco, in modo che tutti siano correttamente informati. Siamo poi in attesa del decreto legge che cambierà i codici identificativi di chi opera nel turismo e anche questa sarà l’occasione per una riorganizzazione di tutti i dati e per ulteriori verifiche per chi non si è ancora regolarizzato».
(foto di Luca Ferioli)
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.