Monsignor Patriarca, “il ragioniere” che ha fatto i conti con i poveri della Terra
Dieci anni fa venne ordinato vescovo della diocesi di Monze in Zambia. Tre giorni (17,18, 19 aprile) di celebrazioni per l'anniversario. Sabato, 18 aprile, incontro pubblico con Carlo Maria Martini. Patriarca: « Il cardinale mi ha sempre capito, amato e apprezzato»
È alto, robusto, adulto. Ma quando ti guarda, ha gli occhi di un bambino. E come i bambini ha la stessa capacità di dedicare tutto il tempo, l’attenzione e i sogni a ciò che più gli sta a cuore: nel suo caso, gli ultimi della terra. Il capotribù dei Tonga lo ha soprannominato «Chonda milimo», che in italiano significa «uomo che lavora sodo». E lui, monsignor Emilio Patriarca, primo fra gli ultimi è da una vita che lavora sodo in Zambia, nel cuore dell’Africa flagellata dalla povertà e dall’aids. In questi giorni si trova a Varese per festeggiare, con l’associazione che porta il suo nome, i dieci anni dalla sua ordinazione a vescovo della diocesi di Monze. Tre giorni (17, 18 e 19 aprile, scarica il programma) di riflessioni e incontri a cui partecipano religiosi, giornalisti e politici. Per monsignor Patriarca, quella di sabato 18 aprile sarà una giornata speciale, perché al collegio De Filippi è prevista la presenza del cardinale Carlo Maria Martini che sarà in città proprio per dialogare con lui. «Non mi sarei mai immaginato – spiega monsignor Patriarca – che il cardinale Martini potesse essere disponibile a questo incontro. Quando venni ordinato vescovo lui si offrì di venire a Monze, anche se un rapporto di amicizia era nato da tempo, da quando ero a Saronno. Da lui, mi sono sempre sentito molto capito, amato e apprezzato. Parleremo di giovani, di missione e vocazione».Emilio Patriarca è cresciuto a Varese e il suo legame con la città è profondo. Ha studiato ragioneria all’istituto Daverio, nella Città Giardino ha vissuto l’esperienza degli scout e celebrato la sua prima messa, nella chiesa di San Carlo. Nel 1967, a trent’anni, parte per l’Africa, inviato da monsignor Colombo. Per anni vive in una capanna a Lusitu, uno sperduto villaggio dello Zambia, dove dà vita alla prima comunità cristiana. Nel 1999 papa Giovanni Paolo II nomina Emilio Patriarca vescovo della diocesi di Monze, una regione vastissima che comprende ben 21 parrocchie, dove l’emergenza è rappresentata dall’aids e dove il 60 per cento della popolazione è costituito da ragazzi al di sotto dei 15 anni. Quello stesso anno, su iniziativa di Caterina e Marco Astuti, nasce “L’associazione amici di monsignor Ernesto Patriarca onlus” che raccoglie fondi e finanzia progetti nella diocesi di Monze.
Parlare degli ultimi, di Africa e di solidarietà in un periodo di crisi economica mondiale ha ancora più valore. «La crisi – conclude monsignor Emilio Patriarca – è arrivata anche in Zambia. Chiudono le miniere di rame e la moneta locale ha perso potere di acquisto. La scorsa settimana c’è stata l’assemblea nazionale dei rappresentanti della società civile perché gli aiuti in questo periodo sono più faticosi e rarefatti».
Parlare degli ultimi, di Africa e di solidarietà in un periodo di crisi economica mondiale ha ancora più valore. «La crisi – conclude monsignor Emilio Patriarca – è arrivata anche in Zambia. Chiudono le miniere di rame e la moneta locale ha perso potere di acquisto. La scorsa settimana c’è stata l’assemblea nazionale dei rappresentanti della società civile perché gli aiuti in questo periodo sono più faticosi e rarefatti».
(foto: al centro, monsignor Emilio Patriarca)
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
brupaoli su Pista ciclabile di Viale Belforte a Varese: Fiab Varese plaude alla realizzazione
Felice su Valuta verso la Svizzera, la Finanza alza il muro nel Vco: fermati oltre 6 milioni nel 2025
frenand su Nato per bilanciare il lato scientifico dell'ateneo, il Centro di Storia Locale dell’Insubria celebra i 25 anni
michele_drive su Commercianti in rivolta per la ciclabile a Belforte: Angei chiede una commissione urgente
Bustocco-71 su “Salari erosi, pensioni penalizzate”: la protesta della Cgil a Varese nel giorno dello sciopero nazionale
gbottinelli su Ciclabile di viale Belforte a Varese, commercianti sul piede di guerra









Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.