Lago di Comabbio: una gita in biciletta tra natura, leggende e vecchie ghiacciaie
Un percorso di dodici chilometri immerso nella natura e adatto a grandi e piccini per trascorrere una domenica diversa dal solito

Per tutti gli appassionati di storia e di natura ecco l’itinerario che fa assolutamente al caso vostro. Quasi completamente immerso nel verde, si presenta per lo più lineare e racconta attraverso alcune meraviglie la storia del posto.
A soli 18 chilometri da Varese, e situato tra il Lago maggiore e il lago di Varese, il lago di Comabbio risulta essere di origine glaciale.
È facilmente raggiungibile in macchina, oppure in autobus, percorrendo la Strada Provinciale 36. Chi invece preferisce muoversi con il treno, dovrà scendere alla stazione di Varano Borghi e proseguire poi a piedi. In questo caso il percorso si allungherebbe di solo un chilometro.
Ora che avete tutte le informazioni su come raggiungere la ciclabile, tutti pronti in sella che si parte per questa nuova avventura.
Considerato uno dei laghi nella provincia di Varese ad avere una flora e fauna ricchissima, il lago di Comabbio, primeggia anche per la sua pescosità (tra le specie più presenti ci sono carpe, anguille, lucci) e anche per presentare una zona di rifugio e nidificazione per molte specie di uccelli acquatici e di anatre.
La ciclabile che costeggia il lago si presenta piuttosto semplice da percorrere, grazie al fatto che è quasi interamente tutta asfaltata. In totale è lunga circa 12,3 Km, con un dislivello di 80 metri.
Si parte dal parco Berrini di Ternate, dove poi si concluderà il percorso. Per chi viaggia con la macchina proprio di fronte al parco trovate un parcheggio, oppure potrete lasciarla anche al cimitero di Ternate e fare qualche passo o pedalata in più. Tranquilli, si tratta solo di qualche metro.
La leggenda dei laghi uniti
Una leggenda antichissima narra che nel 2000 a.C. circa il lago di Comabbio e quello di Monate fossero uniti: questo potrebbe essere il motivo per cui sono presenti molte falde acquifere sotterranee principalmente nel Lago di Monate.
Una volta terminato il percorso, a soli 5 chilometri dal Parco Berrini, si possono visitare le antiche ghiacciaie di Cazzago Brabbia, conosciute per la loro particolare storia riguardante antichi pescatori di Varese.
Le ghiacciaie di Cazzago Brabbia
Note in dialetto come “giazzér”, le ghiacciaie sono caratterizzate da una storia affascinante ed hanno contribuito alla trasformazione del patrimonio ambientale nel corso dei secoli passati. Edificati nel diciottesimo secolo, furono interamente costruiti in pietra, scavati in terrapieni profondi circa dieci metri e con i tetti dalla forma conica, che richiamano i famosissimi trulli della Puglia.
Per quale motivo sono state create? E soprattutto, da chi? Queste costruzioni vennero innalzate allo scopo di poter conservare il ghiaccio e il pesce pescato nel Lago di Varese. Venivano infatti di volta in volta riempite con lastroni di ghiaccio che si staccavano dal lago d’inverno; durante la stagione più fredda, il Lago di Varese si ghiacciava quasi totalmente, e proprio in questi periodi i pescatori di Cazzago arpionavano con uncini i lastroni di ghiaccio tagliati con la scure e li trascinavano nelle loro barche.
Questi blocchi di ghiaccio venivano poi avvolti in coperte e trasportati tramite carri all’interno di questi edifici, dove il ghiaccio si conservava addirittura per un anno intero.
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