Fotografia, memoria e poesia del reale a Materia Spazio Libero
Tre mostre, tre visioni: Ferdinando Giaquinto, Mirko Cervini e Augusto Barbieri espongono a Castronno. Tra libri che respirano, versi in bianco e nero e scorci urbani scomposti, l’arte si fa esperienza sensibile e profonda

Dopo la mostra inaugurale di Ferdinando Giaquinto, che ha aperto la stagione espositiva estiva, Materia Spazio Libero presenta tre nuove esposizioni fotografiche.
Si tratta di “La città scomposta” di Augusto Barbieri, “Quel tempo che basta” di Mirko Cervini e “Librellule” di Giulia Comenduni: tre visioni che si intrecciano tra paesaggio urbano, tempo interiore e trasformazioni immaginifiche.
Augusto Barbieri: «La città cambia, e con lei cambiano anche i nostri ricordi»
In La città scomposta, Augusto Barbieri – parte del collettivo creati.VA e del gruppo Polaroiders Italia – espone una raccolta di trittici realizzati con Polaroid originali manipolate a mano. I soggetti sono scorci urbani di Busto Arsizio, ripresi da angolazioni particolari, scomposti e ricomposti in nuove configurazioni visive: «È un modo per confrontare ciò che un luogo era e ciò che è diventato – spiega – ma anche il modo in cui lo ricordiamo, che spesso è diverso da ciò che realmente era.» Le immagini, realizzate nel 2005, sono oggi stampate su forex.
Mirko Cervini: Quel tempo che basta
Le fotografie in bianco e nero di Mirko Cervini, accompagnate da testi poetici, danno forma a un percorso raccolto e riflessivo. Un invito a fermarsi, osservare e ascoltare il tempo presente: quel tempo che basta, per sentire, pensare e lasciarsi attraversare.
Giulia Comenduni: Librellule
Completa il percorso la mostra Librellule di Giulia Comenduni, in cui libri deformati e fotografati assumono l’aspetto di creature leggere, quasi volanti. Un omaggio all’oggetto libro come corpo trasformabile, fragile, poetico, sospeso tra realtà e immaginazione.
Un’estate fotografica in trasformazione
Le tre mostre attualmente esposte seguono l’apertura di stagione firmata da Ferdinando Giaquinto, autore della mostra “Cosa c’è dentro un libro”, che ha indagato la materia fisica e il tempo depositato sugli oggetti della lettura. Un progetto che ha aperto la riflessione visiva su oggetti e memoria, e che ha lasciato il testimone a nuove interpretazioni, nello spirito fluido e collettivo di Materia.
Le tre mostre resteranno esposte per tutto luglio.
Materia Spazio Libero si trova in via Confalonieri 5 Sant’Alessandro Castronno.
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