Affollato incontro a Gavirate per conoscere la futura Casa di Comunità
Alla presentazione erano presenti i rappresentanti dell'Asst Sette Laghi accolti dal sindaco Massimo Parola che ha ripetuto più volte: "Abbiamo grandi aspettative"

Sono iniziati i lavori di ristrutturazione nell’edificio che un tempo ospitava la pretura a Gavirate. Entro febbraio 2026 verrà aperta la Casa di comunità dell’Asst Sette Laghi. Un progetto che il sindaco, Massimo Parola, ricorda di aver avviato insieme all’allora primo cittadino Silvana Alberio dieci anni fa e che ora si va a concretizzare. «Abbiamo grandi aspettative» ha sottolineato più volte Parola in apertura dell’incontro organizzato in Sala Mura con i rappresentanti dell’Asst Sette Laghi.
E, come il sindaco, molti gaviratesi sono arrivati alle 18 per ascoltare i dettagli di quel progetto tanto desiderato quanto problematico. La fatica maggiore, come ricordato sia dal direttore socio sanitario della Sette Laghi Giuseppe Calicchio sia dal Presidente della Commissione Welfare di Regione Emanuele Monti, è stata recuperare gli ambienti che erano occupati dagli archivi del tribunale di Varese. Tra gli scaffali erano custoditi, da oltre un secolo, diversi documenti il cui trasferimento ha richiesto pazienza, collaborazione e lavoro.
In sala, seduta tra il pubblico, anche l’ex sindaco Alberio più volte citata proprio per il contributo dato e che potrà portare anche in futuro, come rappresentante della medicina di base per realizzare la “cittadella della salute” considerando anche la sede della Croce Rossa.
La vera sfida, infatti, al di là della ristrutturazione, dell’abbattimento della barriere architettoniche e dell’efficientamento energetico, interventi per i quali sono a disposizione 808.000 euro, sarà portare servizi che sapranno davvero rispondere alle richieste dei residenti.

Come ricordato dal direttore del Distretto di Laveno, a cui Gavirate afferisce , Claudio Chini, la casa della comunità dovrà essere il centro socio sanitario di riferimento per una popolazione che ha caratteristiche particolari: un terzo dei residenti è costituito da over 65 anni mentre un quarto da giovani tra 0 e 24 anni. L’obiettivo su cui l’azienda ospedaliera lavora è quello di diventare il punto di riferimento per politiche integrate anche con il terzo settore e con le amministrazioni comunali. Il direttore Calicchio più volte è tornato sul concetto di integrazione e di centro di riferimento per confronto su politiche sanitarie e politiche sociali.
Il Distretto di via Ticino, attualmente, offre già servizi e ambulatori specialistici: dal cup, al centro prelievi, ad alcuni ambulatori specialistici (dentista, otorino e urologia).
L’offerta del futuro, in base al DM 77, dovrà avere:
Servizi di cure primarie erogati attraverso équipe multiprofessionali (MMG, PLS, SAI, IFoC, ecc.)
Punto Unico di Accesso
Servizio di assistenza domiciliare
Servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza
Servizi infermieristici
Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale
Integrazione con i Servizi Sociali
Partecipazione della Comunità e valorizzazione della co-produzione
Presenza medica H24, 7/7
Presenza infermieristica H12, 7/7
Servizi diagnostici di base
Continuità Assistenziale
Punto prelievi
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