Schiamazzi e notti insonni, Vivere Gavirate con i residenti dell’area Fignano: “Basta silenzi, servono soluzioni”

Residenti esasperati dal caos notturno nella zona commerciale del McDonald’s di Gavirate. Il gruppo consiliare presenta alcune proposte per rispondere ai cittadini

Generico 21 Jul 2025

È una situazione non più sostenibile quella denunciata dagli abitanti della zona commerciale (area Lidl) di Gavirate questa mattina – 21 luglio – davanti al parco commerciale del McDonald’s. Da tempo i residenti devono fare i conti con schiamazzi notturni che impediscono il riposo e compromettono la tranquillità quotidiana.

Sul punto è intervenuto il capogruppo Gianni Lucchina di “Vivere Gavirate”, insieme alla consigliera d’opposizione Beatrice Bisanti presentando alcune proposte per rispondere alle esigenze degli abitanti. «È insopportabile che un gruppo di cittadini sia costretto a non dormire la notte per questa situazione», ha sottolineato con fermezza Lucchina. «È da anni che denunciamo i problemi degli schiamazzi e oggi chiediamo fatti concreti dall’attuale amministrazione comunale».

Durante la conferenza stampa è stato ribadito come non ci sia alcuna intenzione di criminalizzare i giovani. «Hanno tutto il diritto di ritrovarsi e trascorrere del tempo insieme. Ma questo non può avvenire a discapito della serenità e del riposo degli altri. Serve equilibrio tra divertimento e rispetto». Il problema, sottolinea, è anche l’assenza di spazi dedicati: «A Gavirate non esistono luoghi di aggregazione giovanile aperti la sera. L’unica alternativa rimane la piazza o qualche locale».

Secondo i residenti e i rappresentanti dell’opposizione, il problema nasce anche da una gestione comunale che, fino a oggi, non è riuscita a garantire sicurezza e tranquillità a tutti i cittadini: «Sono undici anni che questa situazione va avanti: l’attuale sindaco è stato per dieci anni vicesindaco con delega alla Polizia Locale, quindi non si può dire che non ne fosse a conoscenza. È un problema noto da tempo, fin da quando è stato aperto questo punto di ritrovo».

Tra le proposte presentate da Lucchina, la chiusura del parcheggio da parte delle proprietà, lasciando l’ingresso unicamente a chi usufruisce del servizio di McDonald’s Drive, facendo in modo che per uscire sia necessario l’utilizzo dello scontrino della consumazione: «Ci prefiguriamo si possa trovare un accordo tra le aziende che operano all’interno del parco commerciale per far sì che garantiscano la vigilanza notturna nel loro parcheggio privato ad uso pubblico – Aggiunge Lucchina – Sarebbe necessario collocare una sbarra all’ingresso del parcheggio pubblico di fronte alle scuole medie rendendolo usufruibile solo con l’utilizzo della carta regionale dei servizi».

Lucchina affronta il problema intervenendo sul fattore sicurezza: «Proponiamo di organizzare dei turni di pattugliamento della polizia locale anche in orari serali, valutando anche l’opportunità di formare pattuglie in collaborazione con i carabinieri con il supporto di un impianto di videosorveglianza».

Su questa proposta ha precisato Lucchina: «Non ci sono controlli della Polizia Locale poiché nelle ore serali e notturne non effettua il servizio visto che la maggioranza e autorizzato la riorganizzazione dei turni dei nostri validi agenti. Spesso i cittadini sono costretti a chiamare i Carabinieri».

Durante la conferenza è stato toccato un tema molto critico per il Capogruppo, la costruzione del sovrappasso sulla sp1 che collegherà le due parti della strada all’altezza del McDonald’s e sostituirà l’attuale passaggio pedonale che verrà eliminato. «Se non interveniamo ora sulla sicurezza, quel sovrappasso rischia di diventare un’altra pista per i motorini, ancora schiamazzi contro i residenti della zona», ha sottolineato Lucchina.

Infine, la questione è approdata anche sul piano istituzionale. Il gruppo consiliare aveva intenzione di sollevare il tema durante il prossimo Consiglio comunale, nel punto dedicato alle opere pubbliche. Ma non potrà farlo. Il capogruppo di minoranza, Lucchina, aveva comunicato già il 30 giugno la propria assenza tra il 22 e il 27 luglio per motivi familiari, chiedendo di evitare convocazioni in quelle date. Alla notizia ufficiosa di una seduta fissata per il 23 luglio, ha chiesto di poter partecipare da remoto, come previsto dal regolamento.  La risposta del Comune è stata negativa, per presunte “ragioni tecniche”. Una decisione che lascia perplessi: «Per anni i Consigli si sono svolti in videoconferenza, anche con impianti meno avanzati di quelli attuali. Ora, con un nuovo e costoso sistema, non sarebbe possibile garantire il collegamento?».

«Per queste ragioni – concludono i membri del gruppo consiliare – abbiamo scelto la strada della stampa. Di fronte all’arroganza della maggioranza, che impedisce il confronto anche in aula, non ci resta che parlare pubblicamente. Ma lo facciamo con responsabilità, chiedendo solo quello che è giusto: sicurezza,
rispetto e attenzione verso tutti i cittadini di Gavirate».

di
Pubblicato il 21 Luglio 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.