L’Archivio Giaccari entra nell’Archivio Storico della Biennale di Venezia
Lo storico archivio di video arte raccolto negli anni da Luciano Giaccari e dalla moglie Maud Ceriotti Giaccari si trasferisce nella culla delle arti contemporanee.

Un pezzo importante della storia dell’arte contemporanea italiana trova una nuova casa d’eccezione. L’Archivio Luciano e Maud Giaccari è ufficialmente entrato a far parte dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia, uno dei più prestigiosi centri internazionali dedicati alla conservazione e alla valorizzazione delle arti del Novecento e contemporanee.
Un riconoscimento significativo per un fondo nato a Varese, frutto della straordinaria attività di documentazione, produzione e collezione condotta da Luciano Giaccari (1934–2015) e dalla moglie Maud Ceriotti Giaccari. Insieme hanno dato vita a uno dei più importanti archivi di video arte italiani ed europei, testimoniando, attraverso materiali visivi, scritti e artistici, l’effervescenza delle avanguardie artistiche dagli anni Settanta ai primi anni Novanta.
Il cuore dell’Archivio è costituito da videotape d’artista, performance, documentazioni di teatro, danza, musica e poesia, oltre a dipinti, sculture, riviste, volumi e apparecchiature d’epoca. Un insieme eterogeneo e prezioso che racconta lo spirito di un’epoca sperimentale e visionaria, di cui Luciano Giaccari è stato uno dei primi testimoni, fondando già alla fine degli anni Sessanta Studio 970/2 a Varese. In quel laboratorio innovativo, Giaccari filmò e ospitò figure come Joan Jonas, Vito Acconci, Living Theatre, Robert Wilson, Gina Pane, Lucinda Childs e molti altri protagonisti della scena internazionale. Recentemente è stato aperto in via eccezionale al pubblico nell’ambito di Archivifuturi il Festival degli Archivi del contemporaneo.
La decisione di Maud Ceriotti Giaccari, unica erede e proprietaria del fondo, di affidare l’archivio alla Biennale di Venezia avvia ora un ambizioso programma di acquisizione, restauro, digitalizzazione e catalogazione. Il progetto prevede un lavoro filologico integrato tra supporti audiovisivi e archivi cartacei, per garantire una valorizzazione coerente e accessibile della produzione Giaccari.
Con questa nuova acquisizione, l’Archivio Storico della Biennale – che si prepara ad aprire la sua nuova sede all’Arsenale – prosegue il percorso di valorizzazione della memoria artistica avviato con archivi di grandi personalità e istituzioni, come Luca Ronconi, Palazzo Grassi/Fiat, Lorenzo Capellini, Sergio Asti, Nuova Icona e molti altri. L’Archivio Giaccari non solo entra nella storia della Biennale, ma conferma il ruolo centrale della documentazione artistica come ponte tra memoria e futuro.
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