L’offerta diventa digitale, arriva il Pos in cattedrali e chiese di provincia
La Conferenza Episcopale Italiana e la Bpm ne installeranno cento entro la fine dell'anno, in tutta Italia, dalle grandi città a località minori. Uno è già attivo nel Basso Varesotto e un altro si aggiungerà

L’offerta in chiesa diventa digitale, con il Pos da “strisciare” per donare alla domenica.
Qualche esempio c’è già, ma ora viene esteso: Banco BPM, Numia, società specializzata in pagamenti digitali, e la Conferenza Episcopale Italiana hanno lanciato il progetto “100 totem in 100 chiese”, avviato già da qualche mese con l’installazione sperimentale di alcuni punti simbolici e con grandi afflussi, come la basilica di Sant’Ambrogio a Milano e quella di San Francesco ad Assisi.
L’obbiettivo è arrivare – appunto – a cento punti Pos in altrettante chiese, entro la fine dell’anno. Il progetto rappresenta o rappresenterà una novità assoluta soprattutto al Centro e al Sud, perché invece al Nord già in pandemia da Covid erano state fatte alcune sperimentazioni, ovviamente sempre in affiancamento alla modalità “tradizionale” dei cestini e delle cassettine delle offerte.
Ad esempio nel Varesotto è già attivo un Pos alla chiesa di San Giulio, la più centrale delle parrocchiali di Cassano Magnago. Mentre in futuro – spiegano da Bpm – è previsto un nuovo punto per donazioni digitali nella cittadina di Olgiate Olona, precisamente alla chiesa dei Santissimi Lorenzo e Stefano, la grandiosa parrocchiale nel centro dell’abitato.
«Il tema dei pagamenti digitali – ha detto don Claudio Francesconi, economo della Cei, ad Avvenire – è stato al centro di un nostro recente convegno nazionale. Questo progetto si inserisce in un dialogo ampio che stiamo portando avanti con le istituzioni, nella convinzione che trasparenza, tracciabilità e valorizzazione della generosità dei fedeli siano obiettivi condivisi, concreti e raggiungibili attraverso un lavoro comune, rispettoso delle peculiarità ecclesiali».
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