Canile ai Duni di Varese, il Movimento 5 Stelle rafforza le perplessità: “Area non urbanizzata, serve la Valutazione ambientale”

Dopo l'astensione di Paris in consiglio, il gruppo varesino approfondisce le perplessità. Sopralluogo con i residenti preoccupati per ulteriore cementificazione

canile ai duni

Dopo l’astensione del consigliere Luca Paris in Consiglio comunale lo scorso 29 settembre, quando la maggioranza e Forza Italia hanno approvato con 24 voti favorevoli la realizzazione del nuovo canile sanitario nell’area dei Duni a Bizzozero, il Gruppo territoriale del MoVimento 5 Stelle di Varese torna sulla questione con un documento che approfondisce le criticità della scelta.

«Se mi è permessa una battuta, direi che il ‘Consiglio comunale degli Animali Selvatici’ si è riunito già molto tempo fa e pare aver deliberato l’annullamento della previsione», afferma Diego Carmenati, coordinatore dei Tavoli per la Tutela dell’ambiente e i Diritti degli animali. Il riferimento è alla presenza documentata di fauna selvatica nell’area, che secondo il movimento si configura come elemento di primo livello della Rete ecologica regionale, un vero e proprio corridoio per il libero movimento degli animali selvatici testimoniato da tracce quotidiane e fotografie dei residenti.

Il nodo centrale della contestazione riguarda l‘iter procedurale che ha portato all’esclusione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Secondo il M5S, le valutazioni eseguite dall’amministrazione si baserebbero sul confronto con i mai realizzati impianti sportivi precedentemente previsti, senza considerare che l’intera area insiste su un corridoio ecologico da preservare e “deframmentare”, come evidenziato dallo stesso Rapporto preliminare.

«Fatichiamo a comprendere le ragioni che hanno indotto l’amministrazione ad approvare in tutta fretta il progetto bypassando la Valutazione ambientale strategica», spiega Fiorenzo Pedroletti, coordinatore del Tavolo tecnico di Urbanistica e Rigenerazione urbana. Lo strumento della VAS, pur richiedendo tempi più lunghi, avrebbe garantito secondo il movimento maggiore trasparenza e correttezza procedurale, fornendo eventualmente indicazioni sulle misure per mitigare l’impatto in un ambiente fragile, evitando il dibattito acceso sia in consiglio che tra i residenti.

Il M5S sottolinea inoltre come l’area non possa definirsi “urbanizzata”, mancando sottoservizi essenziali come la fognatura e una adeguata via di accesso. Elementi che i pentastellati hanno potuto verificare durante un sopralluogo condotto nei giorni successivi al voto insieme ai coordinatori e ad alcuni residenti della zona verso Lozza.

«È nostra intenzione approfondire questi aspetti», annuncia Francesca Bonoldi, rappresentante del M5S Varese, anticipando un’interlocuzione con realtà del mondo ambientalista e animalista per sviluppare azioni in linea con le prescrizioni regionali sulla salvaguardia dei corridoi ecologici. I residenti, secondo quanto raccolto dal movimento, sarebbero preoccupati anche per il rischio di ulteriore cementificazione di una delle poche aree ancora incontaminate entro i confini comunali.

Nel voto del 29 settembre, oltre ai 24 favorevoli e all’astensione di Paris per il M5S, si erano registrati i 2 voti contrari di Fratelli d’Italia e le astensioni di Lega e Grande Varese.

 

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Pubblicato il 15 Ottobre 2025
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