Da Napoli a Varese per salvare la figlia: mamma e neonata tornano a casa dopo l’intervento all’ospedale del Ponte
La piccola, operata con successo da una delle eccellenze chirurgiche italiane, oggi è potuta tornare a casa con la mamma: tanta commozione e un messaggio carico di gratitudine
Una mamma, una neonata in gravi condizioni e un lungo viaggio da Napoli a Varese per tentare l’impossibile. È una storia che scalda il cuore, quella accaduta nelle scorse settimane all’Ospedale Del Ponte di Varese, dove una donna è arrivata da sola in ambulanza, con in braccio la sua bimba di appena cinque mesi.
Il trasferimento, partito dall’Ospedale Pediatrico Santobono Pausillipon di Napoli, aveva un solo obiettivo: sottoporre la piccola a un delicato intervento chirurgico affidato all’equipe di Otorino Pediatrica e Neurochirurgia Pediatrica di Varese, tra le eccellenze italiane nel settore.
Accolta nella Casa del Sorriso
Appena giunta in città, la mamma è stata accolta da Il Ponte del Sorriso, che l’ha ospitata presso la Casa del Sorriso, la “casa gialla” di via Lazio che accoglie le famiglie dei bambini ricoverati.
Il papà è rimasto a casa, a Napoli, con gli altri due figli di 6 e 10 anni. Ma questa giovane madre non si è mai arresa: con grande forza e umiltà, ha affrontato ogni giorno della degenza con fiducia, accompagnata passo dopo passo dai volontari e dall’educatrice della Fondazione.
Dopo settimane di terapie e cure complesse, il miracolo di Natale è arrivato: la piccola ha superato l’intervento, sta bene e oggi, martedì 23 dicembre, l’ambulanza dell’ospedale di Napoli è tornata a Varese per riportare mamma e figlia a casa, finalmente riunite al resto della famiglia.
Momenti di grande commozione al momento della partenza: lacrime, abbracci, bagagli portati con un po’ di emozione verso l’autolettiga. A poche ore dal saluto, la mamma ha inviato un messaggio alle volontarie: «Siete le persone migliori che io abbia mai incontrato».
Una frase semplice, ma che racchiude il valore di una rete di solidarietà vera, silenziosa, fatta di cura, ascolto e umanità.
«Anche le relazioni brevi possono essere profonde»
A raccontare questa storia è Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso, che ha voluto condividerla «perché due giorni prima di Natale è bello raccontare una nota positiva che riempie il cuore». Un messaggio che non parla solo di guarigione, ma di fiducia nel prossimo e vicinanza nei momenti più difficili. Perché, come ricorda Crivellaro, «anche le relazioni brevi possono avere un significato profondo».
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