Scadono i termini per la dichiarazione dei conti all’estero
Giorni di lavoro per patronati, commercialisti e centri CAAF in vista della scadenza del 30 settembre. I contribuenti dovranno dichiarare conti e depositi. Interessati molti frontalieri
Tra pochi giorni scadono i termini che impongono ai contribuenti italiani di dichiarare al fisco tutti i conti correnti di cui sono titolari oltreconfine. Per l’esattezza sarà il 30 settembre ed entro allora i detentori di conti correnti con giacenza media superiore ai 5mila euro dovranno presentare formale dichiarazione attraverso il modello unico e versare 34,20 euro per ogni deposito.
Una scadenza che riguarda tutti ma con particolare attenzione i circa 60mila frontalieri che per ritirare lo stipendio sono costretti ad aprire un conto in Svizzera. La norma, inizialmente, prevedeva addirittura la dichiarazione e il versamento dell’imposta per tutti i detentori di conti all’estero. La finalità dalla nuova normativa era nata per scoraggiare la fuga di capitali all’estero ma avrebbe complicato non poco la vita proprio dei frontalieri. L’obbligo è poi decaduto per i depositi con un valore medio mensile sotto i 5mila euro risparmiando la gran parte dei lavoratori dalla gabella prevista dal cosiddetto decreto salva Italia ma entrata in vigore solo l’anno scorso.
Resta tuttavia per tutti gli altri, detentori di conti o libretti di risparmio sopra i 5mila euro, che entro il 30 settembre dovranno regolarizzarsi. E quindi tutti in fila da patronati, commercialisti e centri CAAF perché dopo tale termine rimarrà solo la possibilità di presentare un Unico tardivo entro e non oltre il 29 dicembre con una sanzione di 25 euro.
La dichiarazione riguarda anche le altre attività finanziarie come ad esempio fondi e azioni con il versamento del 1,5 per mille del valore di attività.
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