Altri 46 anni di carcere alla mala del Saronnese
Dopo le condanne del processo San Marco arrivano anche quelle del procedimento parallelo legato ai due fratelli imprenditori della Gisowatt. Pene tra i 4 e i 7 anni per De Marte, Tripepi, Paoliello, Clerici e La Regina
Ancora una pioggia di condanne per i componenti della rete criminale che operava nella zona del Saronnese, 46 anni in tutto per 11 imputati mentre altri 8 hanno scelto la via del processo davanti al collegio giudicante. Il giudice per l’udienza preliminare Nicolette Guerrero, in un’udienza fiume iniziata alle 11 e conclusasi alle 19,30 ha letto il dispositivo di sentenza che ha condannato con rito abbreviato (quindi con pene ridotte di un terzo, ndr) Francesco De Marte a 6 anni e 8 mesi, Roberto Tripepi a 6 anni, Angelo Paoliello a 7 anni, Giuseppe La Regina a 6 anni e 8 mesi. Hanno patteggiato Giorgio Clerici a 4 anni, gli imprenditori della Gisowatt Gianfranco Sozzi a 2 anni e 6 mesi (che si aggiungono alla condanna di ieri per frode fiscale a 1 anno e 6 mesi) ed Emanuele Sozzi a 3 anni e 4 mesi, il poliziotto Adriano Pinna a 2 anni e 1 mese, Simona Nunes Da Costa a 8 mesi, Borghi 1 anno e 8 mesi. Affronteranno un processo dibattimentale gli agenti Salvatore Calignano, Cosimo Bersano e Luigi Empirio, i due commercialisti Massimo Frontini e Carlo Bianchi oltre ad Annunziato Tripepi, Luisa Panozzo e Giovanna Codoro. Ai fratelli Sozzi sono stati confiscati beni immobili per 4,3 milioni di euro e altri 262 mila euro su conti in Svizzera mentre altri 500 mila euro dovranno essere versati sul conto della Procura per la curatela fallimentare della Gisowatt.
Tutti e 19 erano finiti nella maxi-inchiesta condotta dalla Procura di Busto Arsizio (pm Pasquale Addesso) e dai carabinieri della Compagnia di Saronno, sugli sviluppi della prima operazione denominata San Marco del marzo 2013 (conclusasi con 11 condanne, ndr) nella quale era emerso un sistema criminale che ruotava attorno ad alcuni esponenti della cosca di ‘ndrangheta Tripepi-De Marte originaria di Seminara. Attorno a Francesco De Marte e ai fratelli Diego, Roberto e Annunziato Tripepi gravitavano una serie di attività che andavano dallo spaccio di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, alle truffe, alle rapine. Nella tranche andata a giudizio oggi sono compresi i reati di corruzione di pubblici ufficiali, estorsione, bancarotta fraudolenta, ricettazione. La Gisowatt di Gorla Minore, azienda della famiglia Sozzi (da un lato vittime di estorsioni e dall’altro corruttori), è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Busto Arsizio.
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