Il giglio rosso

In giro per le bellezze naturalistiche della provincia di Varese grazie al nostro lettore Teresio Colombo

Il giglio rosso

Il pomeriggio del giorno 10  mia moglie propone come uscita il giro alla periferia della Rasa, l’accordo è subito trovato , la partenza è dal piazzale della chiesa, proseguiamo per la via Tonta, si passa dalla casa che piace ad entrambi ma la considerazione reciproca è che alla nostra età pensare ad una ristrutturazione ed ad un trasloco non ci sembra il caso anche se il posto ci piace abbastanza si prosegue, non manca la meraviglia di mia moglie per la bellezza delle fioriture messe in mostra da tutte le case, molto apprezzati sono anche i gerani così, fra un commento e l’altro, raggiungiamo il punto di salita per il pian Val Dés, percorsi una cinquantina di metri in salita ci si ferma ad osservare un prato non ancora tagliato dove spicca un Caglio levigato (1) (Galium laevigatum) e, un poco più distante si vede un Succiamele del teucrio (2) (Orobanche teucrii) classico fiore che, non disponendo di clorofilla deve vivere in simbiosi con chi ne dispone: lasciato il prato alla nostra destra prendiamo la traccia a sinistra che si inoltra nel bosco e dopo qualche metro vedo 2 bellissimi Boleti amaro (3) (Boletus albidus) fungo molto amaro, il sentiero è tutto segnato  e delimitato per preservare dai pericolo gli animali al pascolo, attraversata la risorgiva si prosegue fino al torrente che scende fino alle abitazioni, dopo averlo scavalcato si risale di qualche metro ritrovandosi così in un ampio prato dominante l’abitato, dopo averlo attraversato i ritrova il sentiero che in breve tempo ci riporta all’abitato prima di lasciare il sentiero però fotografiamo i frutti della fusaggine (4) (Euonymus eurropaea) i cui fiori avevamo fotografato in una puntata precedente, nelle vicinanze vediamo un Caprifoglio comune (5) (Lonicera caprifolium) che è una pianta rampicante spesso coltivata.

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Il giorno 14 mi reco al Poggio di Luvinate dove proprio nel parcheggio trovo la Balsamina minore (6) (Imptient parviflora) una balsaminacea abbastanza recente nelle nostre zone ma che si sta espandendo con estrema facilità, incamminatomi per il sentiero 10 arrivo alla cascina Zambella dove, fra gli altri, rivedo alcuni arbusti di Nespolo volgare (7,8) (Mespillus germanica) del quale anche quest’anno ho perso la meravigliosa fioritura primaverile a causa del cattivo tempo al momento della schiusa dei fiori, faccio 2 foto dei frutti che sono ancora verdastri, poco più avanti la Stregona dei boschi (9) (Stachys sylvatica), le difficoltà incontrate a rimettermi in piedi dopo questa fotografia mi consigliano di ritornare sui miei passi ma, poco prima di uscire dal bosco vedo una felce che mi pare un Asplenio maggiore (10) (Asplenium onopteris).

Il giorno 16 si decidiamo di recarci alle Pizzelle salendo dalla scala a fianco del bar di piazzale Pogliaghi nulla di nuovo fino al pratone dove fa capolino l’enula scabra (11) (Inula hirta) composita abbastanza comune nel parco con la maggior parte degli esemplari presenti sulle Pizzelle, vicino una serie di belli esemplari di Cardo a zampa d’orso (12) (Cirsium erisithales) abbastanza comune nel parco, anche alcuni Gigli di San. Giovanni (13,14) (Lilium bulbiferum subsp. Croceum) quest’anno più numerosi del solito ma di taglia più ridotta. Anche  il Fiordaliso vedovino (15) (Centaurea scabiosa)  è presente vicino al Garofano selvatico (16)(Dianthus sylvestris) anche questa cariofillacea comune in tutto il parco, poco più su un gruppo  di Astranzia maggiore (17) (Astrantia major) apiacea abbastanza comune nel parco ma, normalmente insediata in luoghi freschi e ombrosi: una certa meraviglia l’ho provata quando ho visto il Tiglio selvatico (18,19) assalito da tante cavallette che si nutrivano delle foglie; l’ultima infiorescenza che ritrovo è quella di uno Ortica comune (20) (Urtica dioica).Il g 17 ritorno al Poggio dove il 14 avevo sbagliato 2 foto una riguardante il fiore femminile del Castagno comune (21) (Castanea sativa), l’altro la Balsamina  di Balfour (22) (Impatiens balfourii) ormai diventata comune perfino sui bordi delle strade.

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Pubblicato il 29 Giugno 2015
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