Indagini serrate per individuare l’assassino di Lidia Nusdorfi
Si analizzano i filmati delle telecamere presenti in stazione e i tabulati del telefono della vittima. La pista più battuta resta quella passionale
Proseguono a ritmo serrato le indagini condotte dai Carabinieri di Cantù per individuare l’assassino di Lidia Nusdorfi, la donna di 38 anni brutalmente assassinata sabato, verso le 19.30, nel sottopassaggio della Stazione di Mozzate.
Secondo le ultime indiscrezioni trapelate, la donna, originaria di Rimini ma residente da qualche mese presso parenti a Mozzate, non sarebbe scesa dal treno, ma si sarebbe recata in stazione per un appuntamento, presumibilmente con l’uomo che l’ha aggredita e uccisa con diversi colpi di arma da taglio.
I Carabinieri stanno analizzando i filmati delle telecamere presenti nella stazione e in altri punti attorno al luogo del delitto, nella speranza di ricavarne immagini che possano aiutare all’individuazione dell’assassino. Un lavoro difficile, anche perchè al momento dell’agguato era buio e pioveva. Elementi importanti potrebbero emergere già nelle prossime ore dall’analisi dei tabulati del traffico telefonico della vittima, che potrebbero confermare l’ipotesi investigativa al momento più accreditata, ovvero quella del delitto passionale.
A soccorrere per primi la giovane donna, due cittadini egiziani che stavano aspettando il treno e che hanno sentito le urla della vittima provenire dal sottopassaggio. Secondo la loro testimonianza l’autore dell’aggressione sarebbe un uomo abbastanza giovane, che hanno visto allontanarsi dal luogo del delitto. Nonostante l’arrivo quasi immediato dei soccorsi per Lidia Nusdorfi non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite al torace e alla gola. La donna è spirata prima di arrivare in ospedale.
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