L’Arci a congresso: “Lavoriamo per una società più democratica”
Si è svolto negli spazi della Coopuf l'XI Congresso provinciale di Arci. Dopo il dibattito sul percorso svolto in quattro anni confermato il consiglio direttivo guidato da Giulio Rossini
I valori dell’associazionismo e dei circoli Arci: l’XI Congresso provinciale di Arci Varese è stato un momento di bilanci e di confronto sul ruolo e le realtà attive sul territorio varesino.
Aperto nella mattinata di sabato 8 febbraio e concluso nel pomeriggio con e le votazioni, il congresso ha confermato il consiglio direttivo guidato da Giulio Rossini.
«L’importanza della nostra attività è quella di tenere viva la dimensione dell’associazionismo per garantire la partecipazione e la consapevolezza – ha spiegato il presidente in apertura dei lavori-. Questo è il contributo che vogliamo dare alla costruzione di una società più democratica e più giusta. E guardando a questo obiettivo le nostre forze sono orientate a far si che l’associazionismo si colleghi ancora di più alle altre realtà della società civile»
L’Arci è l’Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, formata da migliaia di basi associative diffuse in tutto il paese con oltre un milione di soci. Si tratta di una grande e radicata associazione popolare, che promuove partecipazione, solidarietà ed emancipazione culturale. Ha una rete di spazi aperti, liberi e laici in cui donne e uomini di ogni età ed estrazione sociale si incontrano, condividendo relazioni umane e interessi collettivi.
In provincia di Varese, nei quattro anni d’intervento dell’attuale direttivo, le tessere sociali sono salite da 1500 a 4mila, «un dato positivo ma che non basta per spiegare la vitalità dell’associazione – spiega Rossini -, meglio guardare alle nuove esperienze nate di recente che svolgono un’attività importante e di successo».
Tra i nuovi arrivati l’accento è stato posto in particolare sul nuovo "26×1" nato a Busto Arsizio tre mesi fa, e che conta già 300 soci, il circolo "Il Farina" di Cassano Valcuvia e l’"Area 101" di Olgiate Olona. «Sono realtà molto interessanti e partecipate che si aggiungono alle altre, da "Ragtime" a "Filmstudio ’90" passando per tutti i circoli che animano la nostra provincia – spiega Rossini che aggiunge -, è stato molto interessante analizzare come spesso questi circoli abbiano l’ambizione di uscire dal loro ambito naturale d’intervento per partecipare attivamente nella società, questo secondo noi vuol dire essere capaci di contribuire a una crescita democratica».
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