Convegno sull’importanza del “genere” nelle terapie mediche

“Prospettive di genere in Medicina interna” è il titolo del convegno che mercoledì pomeriggio, 9 Dicembre, sarà ospitato nell’aula Granero Porati dell’Università dell’Insubria.

Un argomento di grande attualità, che riflette un approccio sanitario nuovo, la cui importanza è stata sottolineata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità solo a partire dal 2000, quando venne pubblicato l’Equity Act, riferito proprio all’equità di accesso alla cura ed appropriatezza di cura secondo il genere. L’ approccio di genere alla medicina, attraverso il riconoscimento e l’analisi delle differenze legate al genere sotto i diversi aspetti fisiologici, anatomici e funzionali, pone fra i suoi obiettivi anche quello di valutare come queste differenze influenzino gli interventi medici e la risposta alle cure.

«In anni recenti è diventato sempre più evidente che la presentazione di molte malattie e la risposta alle terapie può essere diversa tra uomini e donne» sottolinea la prof.ssa Anna Maria Grandi, Direttore del Dipartimento di Medicina interna dell’Azienda Ospedaliera e responsabile scientifico dell’evento, organizzato in collaborazione con la d.ssa Adelina Salzillo, Presidente del Comitato Unico di Garanzia della stessa Azienda Ospedaliera.

«Da queste osservazioni – continua la prof.ssa Grandi – è quindi nata la necessità di individuare le differenze legate al genere per quanto riguarda sia i sintomi con cui le malattie si manifestano, sia l’affidabilità dei test diagnostici, sia la risposta alle terapia in termini di efficacia e di effetti collaterali. Il problema delle differenze di genere è stato oggetto di un convegno organizzato lo scorso anno, incentrato sulle patologia cardiovascolari. Nel convegno di quest’anno, invece, si discuteranno differenze di genere in altri ambiti della medicina, tra i quali  patologie neurologiche, osteoporosi, asma e malattie oncologiche».