10 anni di carcere se avveleni un animale, la petizione per Sasha
Il border collie è stato avvelenato con i bocconi in zona pista di atletica a Sacconago a fine gennaio. Il padrone ha lanciato una petizione per inasprire le pene per l'animalicidio

Il suo cane Sasha è morto dopo aver ingerito bocconi avvelenati nella zona della pista di atetica di Sacconago, a Busto Arsizio lo scorso 30 gennaio. Una morte ingiusta e atroce causata da persone senza scrupoli. Così Antonio L’Abbruzzi ha deciso di lanciare una petizione su Change.org (la trovate qui) che ad oggi ha già raccolto oltre 18 mila firme dal titolo “Giustizia per Sasha”.
Antonio chiede la modifica dell’articolo 544 del codice penale sostenendo che chi provoca la morte per avvelenamento di un animale è un soggetto socialmente pericoloso: «Per questo chiediamo al governo che venga modificato l’art. 544 bis del Codice Penale con un comma che preveda, nel caso di avvelenamento di animali, che il reato venga considerato Animalicidio preterintenzionale con aggravante della premeditazione e che abbia una pena detentiva non inferiore ai 10 anni ed una sanzione pecuniaria non meno di 50.000 Euro».
Antonio chiede inoltre «che venga regolamentata la vendita di questi veleni attraverso un sistema di controllo delle vendite al dettaglio e che la Polizia Postale faccia maggiori controlli nelle vendite online di queste sostanze soprattutto dai siti esteri, oscurando se necessario detti portali».
La petizione si chiude con la citazione di Antoine de Saint Exupery nel Piccolo Principe: “Siamo responsabili di ciò che abbiamo addomesticato”.
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Si richiedi la pena di morte….. ma per favore!!!!!
Non la pena di morte ma 10 anni, tanto sappiamo che non li farà tutti, ma provi a pensare se il boccone lo avesse toccato un bambino? Sembra ancora esagerato?
Non è giusto, è criminoso, avvelenare un animale (animale, e ripeto la parola animale) in quanto non è sicuramente lui colpevole di qualcosa.
Attingendo dalle cronache passate però mi metto dalla parte della vittima che vede la sanità mentale e fisica pesantemente minata da un idiota che magari prendendo un cane lo tiene segregato facendolo abbaiare notte e giorno e quindi violando pesantemente il DIRITTO alla tranquillità del vicinato.
Siccome sono convinto che in Italia non esiste uno strumento giuridico efficace che tuteli non il cane ma bensì l’essere umano da questa costante fonte di rumore e violazione della tranquillità allora consentitemi di mettermi nei panni di chi, raggiunta l’esasperazione e vedendo la indifferenza e maleducazione del proprietario del cani, non sa vedere altro se non l’avvelenamento dell’animale per ritrovare un pò di tranquillità ormai perduta.
E’ sbagliato certo, è condannabile sicuramente, ma di fronte alla distruzione psico-fisica di un essere umano giusto allo stremo delle forze non mi sento del tutto propenso a condannare in toto tale gesto. E’ sopravvivenza. Preferite vedere distrutto un essere umano a favore di un animale che viene comprato solo come oggetto giocattolo del momento?
Fatta questa premessa, infleggere 10 anni per un avvelenamento di un cane è da talebani con evidenti distrurbi emotivi che pregiudicano il ragionamento razionale.
Se verametne la situazione è così insostenibile, caro Felice, basta parlarne civilmente col proprietario dell’animale, avvelenare un cane non è la soluzione, è da criminale, perchè non è facendo soffrire una bestia che un uomo può trovare pace, al contrario…la coscienza spero che si faccia sentire! E se il boccone lo avesse toccato un bambino che giocava nel parco?
Mi sembra decisamente esagerato parlare di un essere umano giunto allo stremo delle forze…per un cane che abbaia…se davvero abbaia 24 ore al giorno non crede che il proprietario se ne accorga pure lui? Se il proprietario se ne frega allora è da denunciare lui in quanto maltratta il cane,….le soluzioni ci sono e sono ben diverse da togliere la vita con sofferenza ad un animale indifeso…
Le leggi sul maltratrattamento esistono…esistono per chi non si cura del benessere del proprio cane (se abbaia sempre non è sereno) ed esistono per chi li avvelena… per cui sig. Felice cerchi di usare la razionalità che dovrebbe distinguere l’uomo dall’animale e non giustificare un’animalicidio, quando con semplicità potrebbe trovare altre soluzioni.
Cara Laura, concordo pienamente!
Basta averne la volontà e usare un pò di raziocigno e le soluzioni si trovano!