Autovelox, partono i ricorsi e anche una denuncia
Numerosissimi i ricorsi presentati al Giudice di Pace. E intanto l'avvocato dei multati presenta una denuncia alla Procura, chiedendo anche di sequestrare l'autovelox usato in via Adige
Il “caso” dell’autovelox di Cardano al Campo arriva al versante giudiziario: partono i primi ricorsi (un centinaio) al Giudice di Pace di Gallarate e compare anche una denuncia penale, presentata dal legale che assiste un nutrito gruppo di lavoratori dell’Agusta. «Una denuncia penale sottoscritta da molti lavoratori Agusta che chiedono di vederci chiaro» dice l’avvocato Marisa Marraffino. «Un atto secondo me dovuto visto che trecento persone sollevavano dubbi sulle modalità d’utilizzo dell’autovelox». È chiaro, una denuncia è un invito alla Procura ad approfondire, per questo anche il legale soppesa le parole. Di certo pesano le ipotesi affacciate nella denuncia, per truffa e falso in atto pubblico, riferito agli elementi indicati nei verbali delle contravvenzioni, sulle presunte «reiterate mancanze sulla segnaletica» e gli appostamenti. Nel ragionamento del legale dei multati, le violazioni amministrative (se confermate) potrebbero configurare un reato penale nella misura in cui sono state reiterate nel tempo: una condotta che sarebbe dimostrata dal fatto che alcune persone sono state multate più volte per eccesso di velocità, non avendo mai “avvistato” cartelli a norma o apparecchi autovelox visibili. Per questo l’avvocato Marraffino ha presentato anche documentazione fotografica e video. Il legale ha anche chiesto il sequestro dell’apparecchio autovelox utilizzato a Cardano, per verificarne la regolarità.
Fin qui, appunto, la denuncia, che dovrà essere vagliata. Nel frattempo, però, sono partiti anche i ricorsi al Giudice di Pace: un centinaio quelli presentati nella giornata di martedì dall’avvocato Marraffino, «presentati da persone che avevano in mano contravvenzioni in scadenza il 27/28 settembre». Un centinaio di ricorsi sui verbali, anche se alcune persone hanno presentato più ricorsi: «C’è chi ha ricevuto sei multe in cinque giorni». Marisa Marraffino dice di portare avanti una battaglia di principio, per questo ha predisposto un modello standard di ricorso, «che può essere presentato da chiunque, anche senza patrocinio di un avvocato. Possono mandarmi una mail per richiederlo». Ultimo fronte, oltre a denuncia penale e ricorsi, è quello dell’esposto al ministero sulla segnaletica, «sperando che possa fare un’ispezione». La battaglia sull’autovelox è tutt’altro che finita.
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