Wright positivo all’antidoping per un farmaco non segnalato
Il "Modafinil" si usa contro la sclerosi multipla, malattia di cui soffre il play della Openjobmetis, ma non era tra quelli prescritti dai medici biancorossi

Dopo Muhammad Faye, fermato e squalificato per cannabis, c’è un secondo caso di positività all’antidoping in casa Pallacanestro Varese, anche se le circostanze sono piuttosto differenti. A risultare positivo è stato infatti questa volta Chris Wright, il playmaker acquistato in corso d’opera al quale la società biancorossa ha già proposto un rinnovo di contratto per i prossimi due anni (che il giocatore non ha per ora accettato).
Wright, come è noto, è malato di una forma di sclerosi multipla che per fortuna gli permette di svolgere un’attività sportiva professionistica, tanto da essere il primo giocatore con questa patologia a giocare in NBA. E proprio un farmaco utilizzato per contrastare questo male, il Modafinil, è stato trovato nelle urine del playmaker al termine della partita del “Pianella” contro la Vitasenalla Cantù (foto in alto / M. Ozbot), ultima gara di campionato.
Il problema, a quanto si è appreso, è che il Modafinil non era tra i farmaci prescritti e segnalati regolarmente prima del controllo sulla ricetta medica ma sarebbe stato assunto dal giocatore (forse su indicazione di un suo medico curante negli USA, ma il condizionale è d’obbligo) senza passare per lo staff sanitario biancorosso. Per questo motivo è scattata la segnalazione da parte della Procura Antidoping del Coni.
A seguito di ciò, Pallacanestro Varese ha detto di voler concordare con Wright le azioni da intraprendere, sia per tutelare l’immagine del club, sia per limitare al giocatore la eventuale sanzione, viste le serie problematiche fisiche che il 26enne americano deve affrontare per continuare a giocare. E non è detto che questa circostanza non possa riavvicinare le due parti nell’ottica del già citato prolungamento di contratto, sempre che Varese voglia continuare a puntare su di lui.
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